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giovedì 18 aprile 2013

Vegan chili di ceci neri con tortillas al cacao


Ho deciso di provare una versione vegan della meravigliosa ricetta proposta da Ann senza stravolgerla troppo come mio solito, però la madre di questo cowboy che conosco io è pugliese, per cui il legume alla base del mio chili è il cece nero :P
Avendo preparato un chili dolce e delicato la tortilla l'ho voluta piuttosto saporita, aromatizzata con parecchio cacao amaro, e infine ho aggiunto un tocco fresco con dei piselli saltati giusto un attimo in padella con uno spicchio d'aglio e del sesamo e qualche foglia di insalata riccia.
Et voilà.



Per il chili:
250 gr di ceci neri
200 gr di peperoncini dolci freschi
sale
olio
Per le tortillas (ricetta di Anne, a cui ho aggiunto il cacao):
210 gr. di farina 00
40 gr. di cacao amaro
1/2 cucchiaino di sale
1/2 cucchiaino di lievito in polvere non vanigliato
1,5 cucchiai d'olio d'oliva
120/180 ml d'acqua
Per il contorno:
insalata riccia
pisellini freschi non sgusciati
semi di sesamo
uno spicchio d'aglio
olio

Per cominciare mettete i ceci a bagno per 24 ore. Lavate i peperoncini, metteteli su una teglia in forno ben caldo finchè saranno abbrustoliti e poi chiudeteli in un sacchetto di carta per qualche minuto. Dopodichè spellateli, privateli dei semi e passateli al minipimer.
In una pentola di ghisa versate la pasta di peperoncino dolce, i ceci scolati e coprite d'acqua.
Salate, mettete il coperchio alla pentola e cuocete a fuoco dolce per circa un'ora e mezza (se serve aggiungete dell'acqua calda in cottura).
Mentre i ceci intiepidiscono preparate le tortillas: setacciate la farina, il cacao, il sale e il lievito e unite l'olio. Lavorate la farina con la punta delle dita per eliminare tutti i grumi e poi iniziate ad aggiungere l'acqua a filo, poco per volta fino ad ottenere un composto morbido ma non appiccicoso.
Impastate velocemente (con l'impasto lavorato a lungo si ottengono tortillas dure) e formate delle palline grosse come noci. Sistemate le palline su un piatto, copritele con un telo umido e lasciatele riposare per 20 minuti.
Trascorso il tempo di riposo scaldate bene una piastra o una pentola antiaderente e stendete le palline con il mattarello. Cuocete le tortillas pochi minuti per lato; il momento giusto per girarle è quando vedrete formarsi delle bolle sulla superficie.
Per il contorno: in una padella scaldate un filo d'olio con uno spicchio d'aglio, unite i piselli non sgusciati e fateli saltare a fuoco vivace per qualche minuto. Aggiustate di sale e spruzzate con i semi di sesamo. Servite i piselli con dell'insalata riccia lavata, asciugata e tagliata a pezzi grossi.


giovedì 6 settembre 2012

Cornbread e crema d'aglio


Conoscete "True Blood"? Io mi sono appassionata fin dalla prima volta in cui ho sentito la sigla :D 
Sono rimasta davvero affascinata dall'atmosfera sudista e dopo un pò mi è venuta voglia di sperimentare qualche piatto tipico...
Questa ricetta l'ho trovata su "un tocco di zenzero" e ho apportato delle lievi modifiche.
farina di mais 230 gr
farina 00 80 gr
uovo 1
latte 250 ml
burro fuso 60 gr
zucchero 1 cucchiaio e mezzo
bicarbonato di sodio 1/2 cucchiaino
sale 1 cucchiaino
lievito in polvere 2 cucchiaini


Versate gli ingredienti nella ciotola della planetaria e lavorateli per qualche minuto, infine versate tutto in una teglia imburrata e infarinata. Nel forno sistemate una ciotola d'acqua e cuocete il cornbread a 220° per 20/25 min.


Per la crema d' aglio:
Prendete una bella testa d'aglio, avvolgetela nella carta stagnola e mettela in forno insieme al cornbread.
Spremete gli spicchi ancora caldi in una ciotolina e aggiungete un goccio d'olio e un pizzico di sale. Mescolate e servite.

sabato 4 agosto 2012

Pane, burro e marmellata



Per il pane di semola:
Ricetta di Jasmine (sempre una garanzia) ma con questo caldo abbiamo ridotto sensibilmente i tempi di lievitazione.


Per la marmellata:
1 kg di pesche mature bio
200 gr di zucchero
Pelate e tagliate a cubetti le pesche. Mettetele in pentola, spolveratele con lo zucchero e fatele riposare per un'ora, dopodichè accendete il gas e cuocete a fuoco medio fino ad ottenere la densità desiderata. Invasate la marmellata ancora calda in barattoli di vetro puliti e capovolgeteli.


Per il burro salato:
500 ml di panna fresca bio
1 cucchiaino colmo di sale fino
Fate raffreddare la ciotola della planetaria per qualche ora in frigo. Versateci la panna ben fredda e il sale e azionate la planetaria a velocità sostenuta fino a che non vedrete formarsi i fiocchi di burro. Nel mio caso son bastati 10/15 minuti, ma ho letto sulla rete che possono volerci anche 45 min., non so da cosa dipenda. Scolate il burro dal latticello e mettetelo in frigo. Si conserva per circa una settimana.

venerdì 22 giugno 2012

Zuppa fredda di zucchine al limone confit + panini al vapore

Ultima zuppa per l'ufficio: lunedì all'alba si parte per l'oriente e la testa è già là!
Vi saluto ora perchè poi non avrò più tempo, questi ultimi giorni li dedicherò alla valigia e a sistemare gli ultimi dettagli del viaggio che io e mio marito abbiamo sognato per anni :)
Per tutta la settimana telefono e pc saranno spenti, ci rivediamo il 4 Luglio al mio ritorno!


La zuppa proviene dal solito libro Soupes du Jour di C.A. Bley e prevede l'uso del limone marinato (finalmente so cosa fare con quel barattolo di limoni alla marocchina che mi guardano tristi ogni volta che apro il pensile) che gli dà un gusto davvero insolito e piacevole.
500 gr di zucchine
1 cipolla
1 pezzo di zenzero fresco (regolatevi secondo il vostro gusto)
1/2 limone confit
sale
Fate rinvenire a fuoco dolce la cipolla e lo zenzero tritati. Aggiungete le zucchine tagliate a dadini e l'acqua e fate cuocere finchè saranno tenere. Lontano dal fuoco unite il limone sciacquato e passate tutto al mixer. Aggiustate di sale e servite la zuppa ben fredda.
La ricetta dei panini a vapore è tratta da un libricino adorabile, Les Pains Vapeur di Cécile e Christophe Berg che fa parte di una collana stupenda di cui ho già parlato sul blog, Les Toqués du Bio. Le piccole monografie sulla cucina vegetariana e vegana sono stampate su carta riciclata, hanno copertine troppo belle, ricette originali e accattivanti e prezzi mini: ogni volumetto costa meno di 4 euro. Come si fa a resistere?
Ho voluto provare la prima ricetta, dei panini semplicissimi e veloci (grazie alla cottura a vapore).
Il risultato è incredibile: nuvolette soffici, leggere e delicate con 5 minuti di lavoro. Provate!
Per 6 panini:
200 gr di farina
1 cucchiaino di lievito di birra secco o 5 gr di lievito fresco
150 ml d'acqua tiepida
Sciogliete il lievito nell'acqua e impastate con la farina per 5 minuti. Fate una palla con l'impasto e lasciatela lievitare coperta per un'oretta al caldo. Quando la pasta sarà raddoppiata dividetela in 6 pezzi uguali e fate delle palline (o dei bagels) e lasciate riposare coperto per altri 10 min su un foglio di carta da forno. Nel frattempo preparate i cestelli per la cottura a vapore, fate bollire l'acqua e lasciate che si scaldino. Mettete il foglio di carta con  i panini nel cestello e fate cuocere coperto per 30 min. Dopodichè mettete il pane su una gratella a intiepidire. Visto che nell'impasto non c'è sale potete spruzzare il pane con qualche goccia di salsa di soia, ma devo dire che a me piace così, sciocco :)

domenica 17 giugno 2012

Sopa de ajo blanco + bagel salato al cacao

L'accoppiata zuppa fredda più mini panino mi dà grandi soddisfazioni! Per cui anche se oggi non vado in ufficio ho deciso di prepararmi un rapidissimo pranzo light & chic da mangiare seduta alla scrivania mentre spunto le liste del viaggio a Kyoto :)
La preparazione della zuppa richiede un minuto ed è semplicemente perfetta (eh, ho copiato la ricetta da Sigrid!)...e il bagel? Il bagel è un mio grande amore. In realtà è un grande amore di mio marito, ma comunque ci tengo ad accontentarlo :P e così ho comprato un bellissimo libro della mia collana preferita Bagels comme à New York di Marc Grossman Ed.Marabout , in cui ci sono decine di ricette interessanti e fotografie spettacolari.
Ho scelto questa ricetta perchè cercavo un sapore morbido, visto che la zuppa è piuttosto pungente grazie all'aglio e all'aceto, e l'abbinamento è assolutamente riuscito. 
L'unico intoppo è stato che ho provato la ricetta sei volte (!) prima che venisse fuori un bagel mangiabile e credo di avere ancora dei margini di miglioramento!
Vi lascio la ricetta originale e accanto segno le modifiche che ho fatto io. Se doveste cimentarvi vi prego fatemi sapere. 


Per la zuppa:
250 gr di mandorle pelate
150 gr di mollica di pane bianco
2 spicchi d'aglio
15 cl di olio d'oliva
2 cucchiai di aceto di mele
acqua
sale
Mettete a bagno la mollica in acqua per 15 min, poi strizzatela e passatela nel frullatore insieme all'aglio privato dell'anima e a tutti gli altri ingredienti eccetto l'acqua, che aggiungerete a filo fino a raggiungere la consistenza che preferite.
Fate raffreddare la zuppa in frigo per qualche ora e servite.
Tradizionalmente la sopa de ajo blanco andrebbe accompagnata con acini d'uva ma sta un incanto anche con qualche cubetto d'anguria :)
Per 10 bagels:
500 gr di farina manitoba (io 550)
40 gr di cacao amaro in polvere
210 gr di farina di segale
1 cucchiaio di semi di carvi
3 cucchiaini di lievito per dolci (15 gr di lievito di birra)
4 cucchiaini di sale
2 tuorli d'uovo
435 ml d'acqua tiepida
4 cucchiai di melassa (io miele)
30 ml d'olio d'oliva
Pesate i tuorli ed eliminate il loro peso dal volume totale dell'acqua. Setacciate tutti gli ingredienti secchi e mescolate tutti i liquidi, poi unite tutto e impastate per una decina di minuti fino ad ottenere una pasta piuttosto liscia e che non si appiccica alle mani (io ho dovuto impastare per una mezz'ora buona). Formate 10 palline con l'impasto e poi lavoratele su una spianatoia per ottenere dei cilindri d'impasto lunghi circa 25 cm. Avvolgete i cilindri intorno alla mano per ottenere le ciambelle, se necessario fermate le estremità incollandole con un goccio d'acqua. Lasciate lievitare per 2 ore a temperatura ambiente.
Nel frattempo preparate l'acqua in cui andranno cotti i bagels:
Mescolate in una pentola larga 3 lt d'acqua, un cucchiaio di fecola di patate, 1 cucchiaio di sciroppo di malto, melassa o cassonade e 2 cucchiai di sale. Portate a ebollizione e poi abbassate la fiamma. 
Tuffate pochi bagels per volta nell'acqua: dovrebbero andare a fondo e riemergere dopo circa 1 minuto. Lasciateli cuocere ancora 30 secondi, poi scolateli e posateli su una teglia ricoperta di carta da forno imburrata e spolverizzata di farina di mais. Spennellate i bagels con dell'albume sbattuto (l'ultima volta mi son dimenticata e infatti i miei bagels sono opachi!) e cuocete in forno già caldo a 215° per 20/25 min. (io 25 min. a 180°).
Ecco ciò che vorrei capire è come mai i miei panini non lievitano se non con il lievito di birra mentre l'autore dice che il lievito per dolci è sicuramente l'alternativa migliore, e perchè devo aggiungere 50 gr di farina in più e lavorarlo così a lungo per ottenere un impasto che sia un minimo elastico e non si appiccichi alle mani. Non ho intenzione di desistere, proverò qualche altra ricetta e vedremo :)

 

venerdì 20 gennaio 2012

Panini da colazione, aranzàda style




Le scorze d'arancia ancora abbondano...un pò seccano lentamente vicino al camino aspettando di diventare polvere preziosa, altre sono nel freezer, ci sono quelle candite pronte da tuffare nel cioccolato; eppure ancora troppe devono esser smaltite.
Visto che il pane al latte e arancia ci è piaciuto molto, e visto che mio marito è ancora in ferie per cui può aiutarmi con i lievitati (la mia croce) abbiamo deciso di replicare; ma poi -come sempre- in itinere abbiamo cambiato idea ed ecco che dall'ennesima collaborazione (ehm... io ho tagliato le mandorle in 4) coniugale sono nati i panini aranzada per la colazione.
La ricetta è quasi uguale alla precedente:
per 10/12 paninetti:
1,5 gr di lievito di birra
150 ml acqua
100 ml di latte
la scorza di 2 arance (grattugiata)
la scorza di un'arancia (tagliata a filetti sottili)
550 gr di farina 00
15 gr di sale
un pizzico di zucchero
2 cucchiai d'olio
2 cucchiai colmi di miele liquido (per me millefiori)
200 gr di mandorle tostate e tagliate in 4
Sciogliete il lievito nell'acqua tiepida con un pizzico di zucchero e unite la farina, il latte e la scorza d'arancia grattugiata. Mettete tutto nella planetaria e lasciate impastare a velocità lenta per 15 minuti buoni. Lavorate a mano l'impasto per qualche min e rimettelo nella planetaria. Unite 15 gr. di sale, fate andare a velocità sostenuta e dopo 10 min aggiungete anche l'olio e il miele. Quando tutto si sarà amalgamato aggiungete la scorza d'arancia a filetti e le mandorle.
Formate una dozzina di panini.
Lasciateli lievitare tutta la notte in una teglia coperti da un telo, e cuoceteli in forno caldo a 180° per circa 15  min.
Questi panini sono già abbastanza ricchi e saporiti così, ma con un cucchiaio di ricotta e una tazza di tè verde possono davvero diventare la mia colazione preferita!

mercoledì 18 gennaio 2012

Panini al latte e arancia

Non ci eravamo ancora ripresi dall'invasione di cachi e ora ci ritroviamo a fronteggiare un imponente assalto di arance biologiche belle e profumate, di tante qualità quanti sono gli alberi da cui parenti e amici le colgono per regalarcele.
Sia io che mio marito amiamo molto questo frutto per la sua grande versatilità; in queste ultime settimane abbiamo creato dolci, insalate, salse e diversi panini.
Oggi vi lascio appunto una ricetta di un panino imbottito che è stato per noi una cena di tutto rispetto, illuminata solo dal fuoco nel camino...


per 6 filoncini:
1,5 gr  di lievito di birra
150 ml acqua
100 ml di latte
la scorza di 2 arance
500 gr di farina 00
15 gr di sale
un pizzico di zucchero
2 cucchiai d'olio
Sciogliete il lievito nell'acqua tiepida con un pizzico di zucchero e unite la farina, il latte e la scorza d'arancia grattugiata. Mettete tutto nella planetaria (finalmente posso dirlo anch'io) e lasciate impastare a velocità lenta per 15 minuti buoni. Lavorate a mano l'impasto per qualche min e rimettelo nella planetaria. Unite 15 gr. di sale, fate andare a velocità sostenuta e dopo 10 min aggiungete anche l'olio. Quando anche l'olio si sarà incorporato all'impasto riprendetelo in mano e formate 6 filoncini.
Lasciateli lievitare tutta la notte in una teglia coperti da un telo, e alzatevi un pò prima al mattino per cuocerli in forno già caldo a 180° per circa 15/20 min.
Per me lo ha fatto mio marito :P ed è stato niente male alzarsi dal letto con quel profumino e afferrare un panino caldo per colazione!

Per il ripieno:
Pulite 6 calamaretti (uno per ogni panino) e immergeteli nel succo di un'arancia per un'ora.
Cuoceteli su una piastra di ghisa calda pochi min. per lato e conditeli con un un filo d'olio EVO, un pizzico di sale integrale e qualche goccia di succo d'arancia.
Adagiate dentro i panini i calamaretti caldi e degli spinaci crudi freschi.


venerdì 13 gennaio 2012

Blackburgers

Ho letto del contest organizzato da ValentinaCinzia e mi sono illuminata: avevo proprio voglia di un bel contest, cucinare mi piace di più se ho un tema, il colore come tema è bellissimo, e poi...in bianco e nero è davvero il massimo!
Ho sempre in mente un articolo apparso anni fa su Elle mi pare, una cena tutta black and white a casa Dolce e Gabbana che mi fece sognare, e non dimentico neppure il risotto in bianco e nero di Sigrid, sempre per Dolce e Gabbana o la sua focaccia nera con vellutata di cavolfiore. Certo non posso competere con tutto questo, ma ispirarmi sì!
I blackburgers sono il risultato di una collaborazione coniugale :)
La ricetta dei panini neri è di mio marito, io ho aggiunto solo il sesamo nero sopra.

Come si fanno:
Impastate 500 gr. di farina 00 con 250 gr. d'acqua tiepida in cui avrete sciolto 50 gr. di lievito e 16 gr. di sale. Unite 16 gr. di nero di seppia con 70 gr. di olio EVO e una presa di peperoncino.
Ricavate 20 palline e lasciate a lievitare per un'ora. Poi cuocete in forno già caldo a 180° per 15/20 min.
Dentro ci ho messo semplicemente una fetta di mozzarella di bufala.


sabato 1 ottobre 2011

Croquez salé

Ci sono cascata... anche io sono entrata nel tunnel della dipendenza da libri di cucina! Negli ultimi due giorni non ho praticamente fatto un tubo se non sfogliare e sognare i due libri di Clea (e sorridere con una faccia beota dinnanzi a cotanta bellezza!) nuovi fiammanti che ho acquistato da Amazon.
Si tratta di Agar agar e Croquez salé.
Proprio da quest'ultimo ho preso la ricettina che vi propongo oggi, ma ne seguiranno tantissime, anche troppe, io questa donna la amo!


Per preparare les spirales à l'algue nori servono:
5 gr. di lievito secco o 23 gr di lievito fresco di birra
1 presa di zucchero di canna
350 gr di farina di grano T80 (corrisponde alla farina di tipo 2)
1 cucchiaino di sale (sec me ce ne vogliono 2)
2 cucchiai d'olio di sesamo (io ho usato l'olio dell'aglio confit)
4 cucchiai di fiocchi di alga nori
2 cucchiai di gomasio (io ho usato sale di cervia alla curcuma e semti di girasole)
Il procedimento è semplicissimo:
In una ciotola mischiare 180 ml d'acqua tiepida, il lievito e una presa di zucchero. Fate riposare per 5 min coperto, poi aggiungete la farina, il sale e l'olio. Impastate e infine unite le alghe. Lavorate ancora per 5 minuti e poi lasciate lievitare al caldo in una terrina coperta con un panno per un'ora.
Scaldate il forno a 220° e intanto stendete l'impasto. Dividetelo in 24 rettangoli, spolverate su ognuno del gomasio e arrotolateli su se stessi a spirale. Cuocete per 15 min. e fate raffreddare prima di assaggiarli.
Clea li consiglia per l'aperitivo, ma stasera erano un'incanto sulla la mia Parmentier :)

domenica 25 settembre 2011

Pane frattau senza uovo

Un piatto tipico Sardo, velocissimo ed equilibrato. La versione originale prevede l'aggiunta di un uovo in camicia on top ma mi andava qualcosa di più leggero per cena.



Molto semplicemente si tratta di pane carasau (non chiamatelo carta da musica, per carità!) che viene immerso per un istante in acqua salata bollente e poi coperto di salsa di pomodoro semplice (io ho riciclato la vellutata del post precedente) e pecorino grattugiato. Si fanno più strati, a seconda dell'appetito :D e si termina con lo strato di sugo e pecorino, su cui tradizionalmente si adagia un uovo in camicia.
Ecco la versione Sarda della pappa al pomodoro!

sabato 24 settembre 2011

Crème de carottes

Tutto è cominciato la scorsa settimana. Mi son svegliata un giorno pensando che voglio contribuire anche io alla biblioteca culinaria on the net di Menù Turistico, e ne voglio approfittare per imparare a cucinare qualcosa che mi piace, ogni giorno qualcosa di diverso.
Ma...io non ho MAI comprato un libro di cucina. 
Ecco, l'ho detto.
Le ricette le cerco nei blog, e non ho mai visto una copertina che mi colpisse in libreria. Allora, primo step: passo dal Cavoletto a cercare consigli e trovo una recensione che mi ispira. Il libro è Soupes du jour di Anne-Catherine Bley, le foto sono di Akiko Ida, il che è fondamentale, so già che quelle immagini mi terranno incollata al libro.
Infatti il mio libretto me lo porto sempre dietro, in giro per casa o quando vado a fare la spesa (lo so, è un filo irrazionale ma non mi va di separarmene!) e oggi ho cominciato a preparare la prima zuppa, e visto che ho comprato un quintale di carote, crème de carottes sia!
 Ricetta a p. 14



Ecco come si prepara (le dosi sono per 6 persone, io ho dimezzato):
Tritate finemente 3 cipolle e mettete in pentola per pochi min a fuoco dolce con mezzo cucchiaino di semi di coriandolo in polvere (la ricetta non parla d'olio e allora ho "soffritto" con un goccio d'acqua). Unite 1 kg di carote pulite e tagliate a rondelle, un litro e mezzo d'acqua e salate. Fate cuocere per circa mezz'ora, o fino a quando le carote saranno tenere. Fuori dal fuoco unite 10 cl. di panna (io ho usato panna di soia).
Frullate e aggiustate di sale e pepe.
Mi sono ustionata la lingua perchè volevo assaggiare subito -come sempre- ma ne è valsa la pena. La crème è molto più buona di quanto pensassi, ma dalla foto del libro ho l'impressione che debba venire più liquida, per cui stasera ho deciso di rifarla con più acqua.
Per accompagnare la zuppa ho fatto dei bagels, ma come sempre ho sbagliato qualcosa...ho seguito la ricetta di Anice e Cannella ma mi son dimenticata di mettere l'albume, e siccome ho finito la bombola esattamente quando ho messo l'acqua a bollire, l'ho dovuta scaldare nel forno, per cui i miei bagels hanno fatto il bagno in acqua caldissima ma non in ebollizione, solo un tuffo e via, avevo paura di rovinarli ancora...e comunque sono venuti ottimi, quasi perfetti secondo me, ma con la crosticina troppo croccante. Forse non dovevo lasciarli in forno dopo la cottura. Comunque visto che non è stato un esperimento del tutto fallimentare li rifarò a breve :)

venerdì 16 settembre 2011

Pitzinna 'e ovu.

Poco tempo fa mi è riaffiorato un ricordo che credevo di aver perduto: eravamo sotto Pasqua e io potevo avere 6 anni. Mia nonna anzichè consegnarci l'uovo di cioccolato mette in mano a me e ai miei fratelli un vassoio coperto di carta velina bianca. Dentro c'è una coroncina di pane a pasta dura e in mezzo un uovo sodo col guscio dipinto. Ha occhietti e bocca stilizzati, rappresenta una bambina.
Infatti pitzinna 'e ovu significa bambina d'uovo. Lo abbiamo scoperto poco dopo io e mia sorella, felicissime  con questo pane stupendo in mano, quando siamo corse a casa a farlo vedere a mamma. Nel frattempo mio fratello -che aveva circa 2 anni- si guardava sconsolato le mani piene di tuorlo sodo: aveva cercato invano la sorpresa!

mio marito che impasta
Insomma, qualche tempo fa ho trovato non so neppure come il contest di Mamma Papera "lievitami il cuore" e dato che una bella planetaria Kenwood  mi farebbe davvero comodo ho iniziato a pensare di partecipare, ma con poco tempo a disposizione mi tormentavo per cercare una ricetta, (e in realtà mi tormentavo anche perchè il mio pane per un motivo o per l'altro finisce sempre nel secchio dell'umido...) e poi all'improvviso il ricordo di mia nonna mi illumina!
Purtroppo non ho avuto tempo per fare prove con la pasta dura, per cui la mia ricetta non è quella originale, diciamo che mantiene lo spirito ;)
Comunque ho deciso che presto rimedierò, mi piacerebbe regalare pitzinnas 'e ovu per Pasqua!
L'impasto l'ho ottenuto con 500 gr di farina e 6 gr di lievito di birra sciolto 250 gr d'acqua. Lavorato il composto, ho aggiunto 2 cucchiai d'olio e 15 gr di sale. Poi fate lavorare bene la pasta da vostro marito ;)
Noi abbiamo formato due trecce chiuse a corona e poi abbiamo pizzicato la pasta con le forbici. Al centro abbiamo sistemato un uovo crudo. Bisogna lasciare lievitare per 5 ore circa, e poi cuocere a 180° per una ventina di minuti.



Ecco, il risultato è piuttosto diverso da quella cosa che tenevo in mano più di 20 anni fa, ma è stato molto bello ripensare a quel giorno e impastare con mio marito.






Con questa ricetta partecipo al contest di Mamma Papera "lievitami il cuore".



giovedì 15 settembre 2011

Mini Irish soda bread

Fare il pane, le pizze, i croissants: tutti i lievitati in generale, ecco il mio sogno proibito.
Così mi dico che è ora di sfornare un Irish soda bread, che mi piace da matti. Per cui oggi trovo una ricetta e mi lancio.
Mescolo 120 gr di farina integrale, 80 gr di farina 0, 50 gr di crusca, un cucchiaio di bicarbonato, un cucchiaino di sale, 100 gr di yogurt e 200 ml d'acqua. Tutto in forno a 180 per 15 min.
Ecco il risultato:



Dei mini cakes troppo carini (lo so, non sembra...ma quanto cavolo ci vuole per iniziare a fare foto decenti?) e assolutamente immangiabili. E non solo: hanno pure un odore disgustoso, tanto che ho fatto le foto a tempo di record perchè mi dava fastidio :)
Non riesco a capire cosa sia successo, comunque il pane anche per oggi si conferma un sogno proibito...ieri mi è pure morta la pasta madre! Sigh! Ma ho già in programma di farne un altro domani :D

lunedì 5 settembre 2011

I Crostini di Pepe Carvalho

...Entrò ne "la Estancia Vieja" come uno che va a mangiare il mondo, a mangiarlo e a berlo...Carvalho si lasciò guidare dalle proposte tentatrici di Canè: assaggini di patè, matambre alla griglia, crostini di cervello, di verdure, di tutto un pò...

Assassinio al Comitato Centrale,
ed. Universale Economica Feltrinelli, pagina 221


Amo leggere, amo mangiare e amo gli uomini che cucinano l'uomo che cucina...(mi sposo un cuoco!).
Amo i romanzi gialli e ne ho letti centinaia, e penso che non ci sia niente di più sexy che cucinare letteratura...o no? Ecco perchè la disfida letteraria proposta da Carla  mi è sembrata perfetta per la sottoscritta. Avrei voluto fare cento diverse ricette! Infatti credo che chiuso il contest io continuerò a postare su questo tema, è troppo figo!
Quante volte ho fantasticato su quei famosi arancini di Adelina, era come se fossi in cucina con lei a friggere e poi con Salvuzzo (che è meglio!) in terrazza a mangiarmeli caldi caldi...e la testina d'agnello con trippa e piselli di Pepe Carvalho? Lui tirava la salsa e io sentivo il profumo del soffritto di cipolla...e i granchi alla Bahiana di Dona Flor? E il voluttuoso eggnog di Miss Marple?
E' stato straziante dover scegliere!
Alla fine ero indecisa tra il pane e pomodoro tanto caro a Carvalho, su cui disserta abbondantemente e i crostini di cervella, appena citati alla fine del libro "Assassinio al Comitato Centrale", che Pepe gusta in una cena pantagruelica e folle preparata per lui da Juanito l'argentino, oste della "Estancia Vieja".

E insomma, mi son fatta tentare da questi ultimi, me li sono immaginati calorici, saporiti, profumatissimi e un pò unti, una delizia decadente, in pieno stile Carvalho.
La ricetta che propongo è molto semplice, una particolare attenzione è posta nella scelta degli ingredienti, che sono prodotti di prima scelta, pregiatissimi come li avrebbe voluti il nostro investigatore.
Cominciamo...

Un cervello fresco di agnellino;
pane bianco fatto in casa, raffermo, tagliato a fette alte un dito;
abbondante strutto per friggere, lavorato artigianalmente a partire da maiali allevati all'aperto e felici;
un uovo fresco, di galline scorrazzanti;
un pizzico di sale marino integrale;
latte di capra fresco di giornata;
olio d'oliva locale robusto;
qualche goccia di succo di limone biologico.




Sbattete l' uovo in una terrina.
Mettete il cervello a bagno in acqua e ghiaccio per due min. e pulitelo dal sangue. Scottatelo per circa 5 min. in una pentola d'acqua già in ebollizione. Scolatelo e conditelo con un pizzico abbondante di sale, qualche goccia di limone e un filo d'olio d'oliva saporito.
Scaldate lo strutto in una pentolina alta.
Quando sarà ben caldo preparate i crostini: immergete velocemente le fette di pane nel latte di capra freddo, passatele nelle uova sbattute finchè saranno ben ricoperte e friggetele nella pentola di strutto caldissimo finchè il crostino sarà dorato. Appoggiateli sulla cartapaglia che asciugherà l'eccesso di unto. Mettete un pezzo di cervello sopra ogni crostino.
Consumate il crostino bollente con abbondante vino rosso corposo e un buon libro, sul divano.

Con questa ricetta partecipo alla disfida letteraria "Il delitto è servito" .