venerdì 30 marzo 2012

Dolci della luna 月饼

I dolci della luna hanno popolato a lungo i miei sogni. Non ricordo dove ho visto per la prima volta questi capolavori cinesi, ma so che poi non li ho più scordati, forse a causa del nome evocativo si sono profondamente impressi nella mia memoria pur non avendoli mai assaggiati.
Tradizionalmente i dolci della luna vengono serviti in occasione di uno dei più importanti festival cinesi, quello di metà autunno, dedicato appunto al culto lunare e all'osservazione della luna.
Anche se generalmente non preparo niente con le mie mani prima di aver assaggiato la ricetta originale, apprendere queste poche nozioni da Wikipedia mi ha dato alla testa. La mia parziale infermità mentale ha avuto come immediata conseguenza la ricerca folle di stampini per mooncake e la selezione maniacale di ricette che mi sembrassero affidabili, e così ho scoperto che ci sono infinite varietà di questo dolce: con crosta morbida, croccante, gommosa, con ripieni di ogni colore e consistenza spesso caratterizzati dalla presenza di un tuorlo marinato all'interno del dolce stesso, che rappresenta la luna.
La ricetta di Annie per 10 dolci :)
Per la pasta:
240 gr di golden syrup (te pareva che facevo una ricetta senza ingredienti stronzi)
75 gr di olio d'arachidi
1/2 cucc.no di bicarbonato
1/2 cucchiaio d'acqua
300 gr di farina 00
Per il ripieno:
6 tuorli marinati
un vasetto di anko homemade


In una terrina mescolate bene il golden syrup con l'olio, l'acqua e il bicarbonato e unite la farina setacciata. Amalgamate il composto usando le mani, fate la palla e avvolgetela nel cellophane. Fate riposare fuori dal frigo almeno 3 ore. Dividete la pasta in 10 porzioni uguali, formate delle palline e stendetele col mattarello fino ad ottenere dei dischetti di circa 1 cm di spessore.
Avvolgete uniformemente ogni tuorlo con uno strato di anko, e ognuna delle polpette di anko con un dischetto di pasta. Premete la palla ottettenuta contro lo stampo infarinato per imprimere la decorazione. Spennellate con un tuorlo sbattuto la faccia superiore dei dolci e mettete in forno a 180° per 10 min. Fate raffreddare prima di assaggiare.
Cosa ne penso? Meravigliosi! La crosta croccante e profumatissima, il ripieno morbido dolce e salato insieme. Fanno decisamente per me, ma il tuorlo li rende mooolto nutrienti :)

sabato 24 marzo 2012

Tartufi alticci

Amo la birra, in tutte le sue varianti, non solo all'ora dell'aperitivo, ma anche a tavola per accompagnare carne e pesce, al posto del vino: per me è un vero peccato limitarsi all'accoppiata birra&pizza.
In ognuno dei nostri viaggi io e mio marito assaggiamo la birra locale e spesso ne riportiamo a casa alcune bottiglie, è una vera passione!
In Corsica mi ero innamorata della birra Pietra, a base di farina di castagne; in Germania non riuscivo a scegliere la mia preferita tra birre fruttate da capogiro (letteralmente, forse avevo fatto troppi assaggi).
L'abbinamento birra e cioccolato l'ho sperimentato la primissima volta a Dublino ingozzandomi di cioccolatini ripieni di crema alla guinness durante la gita alla Guinness Storehouse.
Oggi ho deciso di concedermi un piccolo peccato di gola e non ho esitato a stappare la bottiglia scura in dispensa per preparare qualcosa di dolce. E' stato come addentare la famosa madeleine Proustiana...
Per 25 tartufini ubriachi:


500 gr cioccolato fondente
125 ml di panna
250 ml di guinness
300 gr cioccolato extra fondente per la copertura
Scaldate la panna e la birra insieme e fuori dal fuoco unite il cioccolato tritato. Mescolate con una frusta finchè sarà sciolto e fate raffreddare in frigo per un paio d'ore. Quando il composto sarà freddo formate le palline e mettetele in freezer per qualche ora.
Quando saranno ben sode glassatele una alla volta con il cioccolato sciolto a bagnomaria aiutandovi con due forchette.
Fate riposare in freezer per far rapprendere il guscio e poi conservate i tartufini ottenuti in frigo...se durano!

Ho creato questa ricetta per il contest di Pane e Pomodoro in collaborazione con Photobirra. Se come me amate il succo di luppolo :P andate a dare un'occhiata, ci sono già tante belle ricette in gara, e in palio sei bottiglie di witbier (amo la birra bianca) e una guida alle birrerie d'Europa!
(Elviii, per il nostro week end romantetilico a Paris!)

domenica 18 marzo 2012

Crepes con finocchietti selvatici

Il tema della mia seconda sfida MTC mi piace: io non ho una ricetta del cuore per le crepes, le ho fatte pochissime volte perchè non mi fanno impazzire e questa è l'occasione per imparare a prepararle e apprezzarle, approfittando della ricetta collaudata di Giuseppina.
Per il ripieno ho avuto il proverbiale imbarazzo della scelta, non riuscivo a decidermi.
La prima volta mi sono buttata sul dolce con la consapevolezza di non poter fare neppure un assaggio, causa dieta. Il dessert in questione è stato promosso dal consorte, ma era talmente brutto che a fotografarlo non ci ho pensato neppure un secondo.
Altro giro, altra corsa: ho rifatto le crepes (la ricetta della pastella mi ha ormai convinta, è facile e veloce) e ho ricominciato a provare.
Mi sono ispirata ad un primo piatto di un ristorante di Oliena che amo tantissimo: i raviolini di formaggio con finocchietti selvatici di "Su Gologone".
Cosa serve:
due/tre finocchietti selvatici
200 ml di panna di soia
1 spicchio d'aglio
2 fettine di formaggio filante tagliato sottile per ogni crepe
Per prima cosa ho preparato le crepes con la ricetta di Giuseppina, e le ho messe da parte.


Nel frattempo ho pulito e tagliato sottili i finocchietti selvatici e li ho buttati in padella con uno spicchio d'aglio e un filo d'olio per farli appassire e poi ho unito 200 ml di panna di soia (se usate la panna normale allungatela con il latte) fuori dal fuoco.
A questo punto ho farcito le crepes con del formaggio fresco filante tagliato a fettine sottili, le ho piegate in 4 e disposte in un piatto da portata resistente al calore; le ho passate pochi min in forno giusto per far fondere il ripieno. Ho irrorato di salsa e servito subito, ecco perchè le foto fanno schifo: non potevo farmi rapprendere il formaggio!

martedì 13 marzo 2012

Bubble tea mango e sesamo nero

E' successo che mio marito ha ricomprato le batterie della bilancia.

Ho lasciato una riga in bianco per riprendere fiato, è stato un momento abbastanza melodrammatico quello in cui ho capito di non poter fare più la finta tonta, pur con tutto l'impegno che ci metto  -per la cronaca sappiate che due persone, DUE capito? Mi hanno chiesto se aspetto un bambino!  O_o -
e io a raccontarmi che forse sono un pelino gonfia :P

Altra riga in bianco prima di fare l'annuncio: sì, sono a dieta. Devo perdere 6 kg...per cui da oggi ricomincio con le ricette light e multivitaminiche. Vi aggiornerò anche dei miei progressi, mi son troppo sputtanata raccontando la storia delle mie presunte gravidanze, e devo recuperare un pò di dignità!
Mango, tè bancha, latte di soia e sesamo nero mi sembrano un grande inizio. La prima idea era di farci una mousse con l'agar (secret minceur des Japonaises, Clea docet) poi il filo di un discorso con mia cugina mi ha portata dritta al bubble tea. Per preparare un vero bubble tea ci vorrebbero anche le perle di tapioca, ma non ne ho (suona strano anche a me) e ho deciso di non comprarle se prima non termino almeno una delle mille confezioni a metà di ingredienti assurdi che ho in dispensa (questo mi suona ancora più strano. Ma l'ho detto davvero io?). Quindi le perle me le faccio io con l'agar (come sopra).
Per un bubble pranzo o due bubble merende deliranti occorrono:
-un grosso mango (se vivete in Sardegna astenetevi. Mai mangiato un mango decente qui, e il prezzo è quello dell'aragosta. Il mio viene dal pacco dono di mia sorella. In realtà il suo più che un pacco era un paniere ISTAT. C'era tutto. Ma non per dire, davvero!)
-un bicchiere colmo di infuso di tè bancha
-due bicchieri di latte di soia
-un cucchiaio di crema di sesamo nero
-la punta di un cucchiaino di agar
-una tazzina da caffè colma d'acqua



Sbucciate e tagliate a pezzetti il mango. Frullatelo con il tè freddo e il latte di soia e lasciate da parte. Riempite una ciotola di olio di semi e mettetela in freezer per una mezz'ora o in frigo per almeno 4 ore. Mettete in un pentolino l'acqua e portatela a ebollizione. Unite l'agar e lasciate sobbollire per 40 secondi mescolando. Spegnete il fuoco e amalgamate bene la crema di sesamo. Fate intiepidire la crema di sesamo e prelevatela dal pentolino con una siringa (la più grossa che trovate, io uso quella del kit Texturas di Ferran Adrià); fate cadere il composto goccia a goccia nell'olio freddo. Quando avrete finito prelevate le gocce di sesamo con un mestolino forato e trasferitele in una terrina d'acqua fredda. Mescolate delicatamente in modo che le perle perdano tutto l'olio possibile (se necessario cambiate l'acqua).
Mette le perle sul fondo di un bicchiere e versateci sopra il frullato di mango. E' così buono che viene voglia di farcisi il bagno :)

domenica 11 marzo 2012

Mousse cake al matcha, wasabi e sesamo nero

Ci son delle volte in cui mi fisso sulle cose e non mi sopporto neppure da sola. Ad esempio la scorsa settimana, quando per tre (!) volte ho preparato questa mousse cake: era carina, era buona, le foto mi venivano benino.
MA sebbene la mia tortina fosse deliziosamente verdina, in foto la mousse veniva quasi bianca. Ho provato tutte le impostazioni della reflex e non sono comunque riuscita ad ottenere l'esito che speravo... ora una persona sana di mente avrebbe probabilmente riflettuto sul fatto di non avere mai prodotto scatti eccellenti, si sarebbe rassegnata e avrebbe pubblicato; io no, e nascosta la follia sotto la nobile intenzione di non accontentarsi per migliorare ecco che ricomincio a montare albumi.
Dopo il terzo tentativo la faccenda ha iniziato a prendere quella brutta piega compulsiva che molte di voi conosceranno ;) e ho deciso di fermarmi alla quarta tortina, anche perchè tutte queste "prove" sono letali per il mio peso!
Questa mousse cake sarà il dessert della cena di domani sera: si festeggiano i nostri primi sei mesi di matrimonio!

La sera prima ho preparato la base: ho usato la ricetta della matcha chiffon cake del Libro del Cavolo di Sigrid Verbert (io ho fatto metà dose e steso l'impasto su una teglia rettangolare, e ho lasciato raffreddare la torta dentro la teglia senza capovolgerla) .
135 g di farina 00
130 g di zucchero
5 uova
100 ml di acqua
60 ml di olio vegetale
5 g di tè matcha in polvere (io il doppio)
1/2 cucchiaio di lievito per dolci
1/2 cucchiaino di sale (per me allo yuzu)
Setacciate e mescolate tutti gli ingredienti secchi. Sbattete i tuorli con l’acqua e l’olio e unite il composto alla miscela di farina. Montate a neve gli albumi e incorporateli alla crema di tuorli  e poi aggiungete la farina, mescolando delicatamente dal basso verso l’alto per non smontare gli albumi. Versate il composto in uno stampo tondo da ciambella di 22 cm. e cuocete in forno già caldo a 150°C per un'oretta. Togliete la torta dal forno e capovolgetela su una gratella senza togliere lo stampo e fatela riposare finchè sarà fredda. A quel punto potrete sformarla senza che si rovini.
Per la mousse al matcha:
10 gr matcha,
40 gr di zucchero,
160 ml di latte,
6 gr di gelatina in fogli,
100 ml di panna


Ammollate la gelatina in acqua fredda. Setacciate il matcha e mischiatelo allo zucchero; portate il latte a ebollizione, unite la gelatina strizzata e mescolate con una frusta finchè si sarà sciolta. Versate il latte a filo sullo zucchero al matcha, sempre mescolando e lasciate intiepidire. A parte montate la panna e amalgamatela al liquido tiepido.
Per lo sciroppo al wasabi:
45 gr d'acqua
45 gr di zucchero
un cucc.no di wasabi in pasta
Mescolate tutti gli ingredienti in un pentolino e portate a ebollizione. Fate intiepidire.


Intingete la chiffon cake nello sciroppo al wasabi senza inzupparla; foderate di pellicola lo stampo che avete scelto, metteteci all'interno uno strato di chiffon cake come base, versateci sopra la mousse, sistemate un altro strato di torta e terminate con altra mousse.
Fate raffreddare in frigo per almeno due ore. Decorate con fiori di mandorlo (l'ideale sarebbe usare fiori di ciliegio per ottenere una hanami mousse cake) e servite con della crema di sesamo nero.
Sì, avete visto bene: ho un torcione originale dell'accademia Cordon Bleu! :D Non lo userò mai per pulirmi le mani però, per me è un tea towel :D

martedì 6 marzo 2012

Tartufi cioccolato bianco e sesamo nero

I tartufini di oggi li ho fatti per festeggiare i brillanti risultati degli esami di un'amica: la mia cara, carissima Elvira Coot che ha girato Parigi per procurarmi la pasta di sesamo nero (ma quanto cavolo è buona?) e mi ha mandato un pacco pieno di affetto e di cose belle e buone.
Riceverlo ha reso più allegra la mia giornata e mi ha fatto riflettere su questo periodo di piccoli e grandi cambiamenti: ora che ho finalmente trovato la forza di recidere qualche ramo secco e di lasciarmi alle spalle un pò di dolore, nella mia vita sono entrati nuovi amici con cui posso davvero condividere i miei pensieri, le mie passioni, i biscotti e le risate. Elvira è uno di questi.
I tartufi sono tutti per te cara :)


Per la ganache:
200 gr di cioccolato bianco,
100 gr di panna
1 cucchiaio di pasta di sesamo nero
Per la copertura:
200 gr cioccolato bianco
semi di sesamo nero
Scaldate a bagnomaria la panna e aggiungeteci il cioccolato a pezzetti. Spegnete il fuoco e mescolate finchè il cioccolato si sarà sciolto. A questo punto unite un cucchiaio di pasta d sesamo nero, mescolate ancora e mettete in frigo per un paio d'ore.
Quando il composto sarà sodo formate delle polpettine e mettetele in freezer  a riposare (il mio composto non si è rassodato abbastanza, forse perchè ho usato la panna di soia? Ho usato due cucchiaini per creare le polpettine) per una notte.
L'indomani preparate la copertura: fondete il cioccolato, versateci dentro i semini di sesamo e tuffate una polpettina per volta, in modo da ricoprirla velocemente.
Rimettete i tartufi in freezer finchè saranno ben fermi, poi conservateli in frigo.
L'idea della copertura è di Sigrid, ho surfato molto per la rete e la sua  idea era la migliore.
I miei non sono venuti così belli ma ragazzi CHE BUONI! In assoluto i miei tartufi preferiti forever :)
Se anche voi avete una cuginamica come la mia che vi può procurare la pasta di sesamo fateci i tartufi, subito! A Giugno ne porterò una cassa dal Giappone, oddio sempre se riuscirò a capire cosa sto comprando!