sabato 28 aprile 2012

Pandowdi per Roberta

Vi piace il mio header nuovo fiammante? E' opera di un'amica.
Le ho chiesto una mano e lei si è fatta carico di un bel pò di lavoro, ha a sua volta chiesto aiuto ad un'altra blogger ed ha pensato e realizzato questo disegno per me.
Non ce ne poteva essere uno più azzeccato, io e mio marito siamo rimasti senza fiato quando lo abbiamo visto...io e Roberta non ci siamo mai incontrate ma con la sua sensibilità lei è riuscita a cogliere ciò che desideravo senza avermi mai guardata negli occhi. Grazie a lei e al suo lavoro da oggi il mio blog mi calza meglio addosso e non vedo l'ora che venga a trovarmi ad Agosto!
Roby questo dolce è per te :)
L'idea è di Camille e mi ha entusiasmato immediatamente. Si tratta in sostanza di un crumble, dolce che amo molto, in cui la brisè non viene sbriciolata bensì stesa e ritagliata con gli stampini per biscotti. 
In pratica il pandowdi è un dolce facile, buono e bello!


2 vaschette di fragole
una mela
il succo di mezzo limone
un cucchiaio abbondante di zucchero
per la pasta:
250 gr farina
50 gr zucchero a velo
125 gr burro
5 cl d'acqua fredda


Lavate e tagliate a dadini le fragole e la mela e mescolateli in una terrina con lo zucchero e il succo di limone. Lasciate in frigo a riposare per mezza giornata.
Nel frattempo preparate la brisè impastando tutti gli ingredienti insieme. Fate la palla e lasciate riposare per 15 min in frigo coperta con della pellicola.
Sistemate la frutta senza scolarla su una pirofila; stendete la pasta e ritagliatela con uno stampino per biscotti. Sistemate i biscottini sulla frutta sovrapponendoli leggermente e mettete in forno a 180° per una ventina di minuti.

mercoledì 25 aprile 2012

Flapjacks

In origine fu la torta mars, il dessert for dummies onnipresente nelle feste di compleanno/merende a casa delle mie amichette delle elementari. 
Solo mia madre sosteneva di non saper fare quel dolce, il mio preferito, e questo mi aveva confinata ai margini della scala sociale: la torta mars non era solo croccante e cioccolatosa, era uno status symbol.
Piena di disappunto ingoiavo cucchiaiate di soufflé alle fragole. Mia madre era in un periodo soufflé compulsivo (ma da chi avrò preso?) e io e i miei fratelli ce li sciroppavamo in ogni salsa, uno più terrible dell'altro. 
Per farvi capire il livello sappiate che la Barbie di mia sorella preparava il soufflé a Ken...
Cooomunque, dicevamo: la torta mars. Mi sono rifatta di tutte quelle perse in gioventù grazie alla mia amica Claudia, la donna con il dolce giusto per ogni occasione, che me ne regala spesso enormi teglie. 
A me la torta non viene mai buona come la sua.
Oggi cercavo ispirazione per consumare un pacchetto aperto di fiocchi d'avena e mi sono imbattuta nella ricetta dei flapjacks. Ho letto di che si trattava, e ho immediatamente deciso di farli. A parte l'uso dei fiocchi d'avena al posto dei rice crispies la ricetta è quella della torta dei sogni della mia infanzia.


450 gr di fiocchi d'avena
100 gr di cioccolato fondente
150 gr di golden syrup (io ho usato miele millefiori)
100 gr di burro
Per decorare
100 gr di cioccolato bianco
Preriscaldate il forno a 180°.
In una padella fate fondere il burro e il cioccolato, e a fuoco spento aggiungete il miele e i fiocchi d'avena. Mettete il composto su una teglia foderata di carta da forno e cuocete per 20 min.
Togliete la teglia dal forno e fate intiepidire il dolce, poi tagliatelo a quadrotti (prima che sia freddo, altrimenti si fa in mille briciole) e decoratelo con il cioccolato bianco fuso.
La ricetta è tratta dal libro "barres de céréales, muesli et granola maison" di Rachel Koo. E' un libro che sfoglio in continuazione per le ricette e le meravigliose foto di Akiko Ida.

domenica 22 aprile 2012

Auguri Elvi! e la cheesecake di Claudia

Oggi è il compleanno della mia cara, bionda Elvira :)
Mi sono arrovellata un pò per trovare un dolce all'altezza della situazione, perchè la mia bellissima cugina ha sfornato un bel pò di dessert decisamente complicati, fighissimi e francesi. Alla fine ho deciso che l'unica torta che può competere con la patisserie francaise senza sfigurare è la cheesecake di Claudia.
Claudia è un'altra mia cara amica, pure lei bella ed estremamente dotata in cucina. Tutto quello che sforna ci lascia a bocca aperta, e così è successo anche con la sua cheesecake: la prima che io abbia mai apprezzato!
Vi riporto la sua preziosa ricetta così come me l'ha data, non c'è niente da modificare...però io ho usato dei biscotti gluten free perchè Elvira è celiaca e l'agar perchè non avevo gelatina.

Per la base:
400 gr digestive
180 gr burro
Per la crema:
cream cheese (tipo Philadelphia) 200 gr 
100 gr zucchero a velo
il succo di mezzo limone
1 baccello di vaniglia
10 gr colla di pesce (io un cucchiaino di agar)
250 ml panna liquida dolce
Per il topping:
2 cucchiai di marmellata di fragole
3 cucchiai d'acqua
1 limone candito
qualche foglia di menta fresca
Tritate i biscotti e mescolateli al burro fuso. Sistemate la base sul fondo di uno stampo a cerniera, premete bene con le mani per compattarla e mettete in frigo a rassodare.
Nel frattempo preparate la crema.
Mettete la gelatina a bagno in acqua fredda. Amalgamate il formaggio con lo zucchero a velo, il succo di limone e i semini della bacca di vaniglia; scaldate in un pentolino 50 ml di panna liquida e unitevi la gelatina strizzata. Mescolate la panna col composto di formaggio e mettete in frigo. Montate i restanti 200 ml di panna e incorporateli alla crema tiepida.
Coprite la base con la crema e rimettete in frigo per 4/5 ore.
Mescolate la marmellata all'acqua e stendetela sul dolce.Tagliate a fette sottili il limone, lavate le foglie di menta e decorate secondo il vostro estro. Et voilà!

Elvi ti voglio bene :)

venerdì 20 aprile 2012

I ♥ Tadig

Ah, il cibo medio-orientale...delizia a me sconosciuta fino all'approdo nella cucina di Shoreh, una signora che abita in Italia ma ritorna alle sue origini persiane ogni giorno, in cucina.
Il suo è un blog pieno di ricette interessanti e appetitose, spiegate con un entusiasmo contagioso.
Un piatto mi ha colpita più degli altri ed è il riso basmati al vapore con crosta allo zafferano. Una preparazione semplice e affascinante...tre ingredienti, un pò di pazienza e la magia è fatta: un profumino delizioso che riempie la cucina e un piccolo capolavoro color del sole sul piatto.
Tadig è la deliziosa crosta croccante che si forma grazie alla particolare cottura del riso, assolutamente irresistibile!

300 gr di riso basmati di buona qualità (Shoreh dice che quello della Coop va bene)
150 gr di burro
2 bustine di zafferano
1 bicchiere d'acqua
Sciacquate il riso per 4 volte in modo da eliminare l'amido in eccesso. Mettetelo a bagno in acqua fredda  con un cucchiaio colmo di sale grosso e lasciatelo così per circa 4 ore.
Fate bollire in una pentola abbondante acqua non salata. Scolate il riso dalla sua salamoia, tuffatelo nell'acqua già in ebollizione e cuocetelo al dente.
Mentre il riso cuoce, scaldate in una pentola antiaderente un bicchiere d'acqua, il burro e lo zafferano. Mettete da parte circa la metà di questo liquido.
Sistemate il riso scolato nella pentola col fondo di zafferano. Col manico di un mestolo fate dei "buchi" nel riso in modo che il vapore che sale dal fondo della pentola cuocia tutto uniformemente.
Coprite la pentola e alzate il gas al massimo per 5 minuti. Questi 5 minuti sono fondamentali perchè è in questo momento che si forma la crosta tadig.
Trascorsi 5 minuti sollevate il coperchio, versate il restante liquido allo zafferano sul riso e richiudete. 
Abbassate il gas al minimo e sistemate uno strofinaccio intorno al coperchio in modo che il vapore non esca all'esterno. Fate cuocere così per circa 30/40 min.
Lasciate riposare il riso a fuoco spento per 5 min. prima di rovesciarlo su un piatto.
Tradizionalmente il basmati preparato in questo modo accompagna stufati e spezzatini di manzo, montone, pollo o kabab. Io ho preferito servirlo con puntarelle e cicoria saltate in padella.



lunedì 16 aprile 2012

Ginger ale


...Un'altra cosa che avrei sempre voluto fare in casa è la birra.
Ma è bastato un secondo di circa 10 anni fa a farmi desistere: avevo fatto una ricerca in rete e ne era venuto fuori che servivano attrezzature e ingredienti piuttosto ingrombranti e costosi, e quindi ho chiuso il capitolo.
Poi mia sorella, drogata di River Cottage, mi svela la ricetta di Hugh per fare la ginger ale: lei l'ha provata e le è piaciuta, l'unica attrezzatura necessaria è una bottiglia di plastica...sogno o son desta?
L'ho preparata per portarla a cena da mio fratello al posto del solito dolce e siamo rimasti tutti contenti...anche troppo...hic! ;)

Per circa due litri di ginger ale:
1/4 di cucchiaino da caffè di lievito di birra secco (o mezzo di lievito fresco)
220 gr di zucchero
2 cucchiai di zenzero tritato con il microplane
il succo di un limone
1 cucchiaio di miele
Mettete tutti gli ingredienti dentro una bottiglia di plastica da 2 lt e riempitela a metà d'acqua naturale. Tappate la bottiglia e scuotetela forte finchè lo zucchero non si sarà sciolto completamente. Aggiungete ancora acqua fino a circa 5 cm sotto il collo, per lasciare dello spazio al gas che si formerà. 
Lasciate la bottiglia a riposare in un luogo tiepido per 24/48 ore.
Un segnale per capire se la birra è pronta è toccare la bottiglia: dovrebbe essere molto dura perchè piena di gas. A questo punto mettetela in frigo per qualche ora in modo da bloccare la fermentazione del lievito.
Quando sarà fredda aprite con cautela la bottiglia (mettetevi sul lavandino), filtrate la birra e servite :)
La birra così preparata dovrebbe durare massimo 3 giorni in frigo.
Per restare in tema annuncio al mondo intero la mia vincita di 6 bottiglie di birra artigianale come premio del contest di Pane e Pomodoro (non so vincere con eleganza, e sono troppo gasata!).
Hic! ;)


venerdì 13 aprile 2012

Tartellette ai 7 cereali con crema frangipane

Anche questo mese una sfida interessante per me: l'MTC chiede una tarte ripiena di crema frangipane.
La crema è nella mia to do list da secoli, ma le torte ripiene non mi piacciono granchè.
Ho trascorso un paio di giorni a provare frolle e brisè all'olio con un'amica (non amiamo le basi burrose) che non ci hanno convinte per niente, e infine mi sono rassegnata a provare con il burro.
Inaspettatamente il risultato è piaciuto sia a me che a lei perchè il burro non si sente per niente grazie alla farina integrale, e questa crosta croccante, saporita, poco dolce e rustica ci è sembrata l'ideale per accogliere una crema dolce al burro.
Per la frolla:
150 gr farina integrale ai 7 cereali
30 gr amido di mais
un cucchiaio di semi di sesamo e girasole
90 gr di burro
1 cucchiaio raso di zucchero integrale di canna
1 uovo

una presa abbondante di sale affumicato


Setacciate la farina e l'amido, aggiungete il sale e lo zucchero e impastate con il burro. Incorporate l'uovo e i semi e fate una palla. Avvolgete la frolla nella pellicola e mettetela in frigo per un'ora.
Nel frattempo potete preparare la crema frangipane con la ricetta di Ambra (io ho omesso l'aroma di fior d'arancio).
Stendete velocemente la frolla e ritagliate dei cerchi. Spalmateli con mezzo cucchiaio di crema e ripiegate i bordi su se stessi. Infornate a 180° per 15 min.
Quando le tartellette saranno fredde servitele con abbondante marmellata di susine (la mia è una confettura bio di susine damson: spaziale).
Con queste dosi otterrete circa 10/12 tartellette per altrettante entusiasmanti colazioni :)



giovedì 5 aprile 2012

Pink(led) eggs


Da qualche giorno avevo in mente le deliziose uova sottaceto viste su The Kitchn ...e volevo assolutamente farle con le uova di quaglia, che sono infinitamente più carine :)
Questa ricetta richede 10 min di preparazione al massimo e il risultato è davvero coreografico!


La sera prima:
Lessate le uova di quaglia per circa 4 min. Fatele raffreddare, sbucciatele e mettele in frigo.
Preparate la marinata con mezzo bicchiere di succo di rapa bollita (io come al solito ho preso le rape già cotte e sottovuoto), un cucchiaio d'aceto, una presa di zucchero di canna e un cucchiaio di barbe di finocchietto selvatico. Mettete la miscela in un barattolo di vetro pulito a riposare anch'essa in frigo.
L'indomani:
Tuffate le uova nel barattolo con la marinata, infilate il barattolo in borsa (se pranzate in ufficio o al parco) e dimenticatevelo. All'ora di pranzo scolate le uova, tagliatele a metà et voilà!
Io le ho adagiate su un cucchiaino di panna di soia e condite con pepe rosa e sale rosa dell'Himalaya (sono in fissa col sale).
E visto che alla fine siamo dovute comunque tornare a casa per pranzo son anche riuscita a fare le foto per partecipare al contest in rosa di questo mese :)


...Sono riuscita a infilare 10 parentesi in 20 parole. Sono un disastro semiotico.



mercoledì 4 aprile 2012

Shrikhand

L'ho visto qui e me ne sono innamorata: è un dessert leggero, veloce e molto profumato.
Basterà mescolare mezzo kg di yogurt homemade con zafferano e semi di cardamomo pestati, mettere in una garza e far scolare per una notte. Aggiungete una puntina di zucchero a velo e servite.
E' spettacolare. Voglio provare anche la versione frozen appena farà un pò più caldo.