Visualizzazione post con etichetta pasta. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta pasta. Mostra tutti i post

sabato 28 settembre 2013

Raviolini di magrissimo

Carissimi tutti,
sono davvero felice di essere di nuovo qua, dopo un'estate terribile e troppe assenze, per onorare gli impegni presi con la squadra dell' MTC.
Non sono una fan della pasta ripiena, e proprio per questo la sfida mi intriga; ci ho lavorato su un pò ma dopo qualche tentativo sono arrivata ad un prodotto finale che mi ha soddisfatta.
Ecco a voi i "miei" raviolini ripieni di brodo vegetale. 
In realtà stavolta ha fatto tutto mia sorella, ha preparato l'impasto, ha steso la sfoglia e ha formato i raviolini che infatti sono usciti bellissimi :)

Per la sfoglia abbiamo seguito la ricetta di Elisa, dimezzando le dosi.
Per il ripieno:
una tazza di brodo vegetale ristretto
(io l'ho preparato con: carote, sedano, pomodori secchi salati, cipolla, la parte verde di un cipollotto, un pomodorino fresco, una patata, un mazzetto di odori)
1/2 foglio di gelatina
Ammollate la gelatina in acqua fredda, strizzatela e unitela al brodo. Portate a ebollizione mescolando in modo che la gelatina si sciolga tutta. Versate il brodo in un piatto fondo, lasciate intiepidire e poi mettete in frigo.
Quando la sfoglia sarà stesa conditela con il brodo rappreso, prelevandolo con un cucchiaino, e poi richiudete. Tenete i raviolini in frigo fino all'ultimo minuto, poi cuoceteli in acqua bollente salata, sistemateli delicatamente su un piatto e serviteli accompagnati solo da qualche fogliolina di timo e un'idea di scorza di limone grattuggiata.




domenica 24 marzo 2013

Fideuà negra con salsa al limone

MI SIETE MANCATE!
Non vedevo l'ora di rimettermi ai fornelli, scattare una foto, scrivere le mie solite due righe striminzite.
Tra suocera e mamma malaticce ho avuto poco tempo e un sacco di preoccupazioni; mio marito, mio babbo e mio fratello oltre al poco tempo e le preoccupazioni hanno anche dovuto fare i conti con la mia naturale attitudine a Comandare & Correggere.
Insomma, belle giornate per tutti!
Ora che tutti stiamo meglio (o quasi. Ho nominato babbo mio assistente per finire i milioni di cose che ho lasciato indietro in queste settimane) posso finalmente dedicarmi a preparare la fideuà.
Sono entusiasta di aver scoperto questa nuova ricetta, da Mai non mi aspettavo niente di meno; tuttavia grazie alle mie note doti di scrittrice il mio entusiasmo resterà un affare privato.


Per 3 persone
300 gr di spaghetti spezzati
3 spicchi d'aglio 
350 gr di gamberi
1 cucchiaio di nero di seppia
qualche cucchiaio di vino bianco
Per il brodo di pesce
ritagli di pesce misti
prezzemolo
una carota
sale
Per la salsa al limone:
il succo di un limone
la sua scorza grattugiata
un pizzico di sale
olio d'oliva
1 cucc.no di lecitina di soia

Per cominciare preparate il brodo di pesce. Tempo fa ho preparato un ragù di mare e avevo messo in freezer tutte le lische e le teste proprio per prepararci un brodo. Quindi ho semplicemente coperto con un lt. d'acqua tutti gli scarti, ho aggiunto qualche foglia di prezzemolo e una piccola carota, una presa di sale e ho lasciato a sobbollire fino a che il liquido non si è ridotto della metà.
Mettete a soffriggere l'aglio in un giro d'olio e unite i gamberi. Bagnateli con il vino bianco, salate e fateli cuocere a fuoco medio. Nel frattempo in una padella capiente scaldate due cucchiai d'olio, aggiungete gli spaghetti spezzati e fateli tostare; bagnateli con un mestolo di brodo per volta per non farvi scappare la cottura e per non avere un piatto brodoso. A fine cottura unite il nero di seppia e i gamberi con il loro fondo di cottura.
Per la salsa, spremete un limone, pesate il succo e versatelo in un vaso stretto e alto. Unite lo stesso peso di olio d'oliva saporito, le scorzette, un pizzico di sale e la lecitina e montate tutto con il minipimer per un paio di minuti. Servite con la fideuà.


sabato 19 gennaio 2013

Pici limone, bottarga e mirto bianco


I pici li adoro.
In Toscana ho mangiato bei piatti di pici fumanti con gusto, ma l'idea di prepararli in casa, senza davvero saperlo fare, non mi sconfinferava per niente. Alla fine ha vinto il richiamo dell'Emmetichallenge, ho voluto provare, del resto il senso è questo, no? Provare ricette che non ti aspetteresti mai di portare in  tavola...
Per il condimento dopo mille dubbi e ripensamenti ho scelto due elementi tipici della cucina Sarda:
la bottarga di muggine, sapida e saporita, è il prezioso caviale ambrato tipico della mia bella isola; e le foglie di mirto bianco con il loro profumo dolce e delicato, da cui si ricava un liquore e con cui si aromatizza il porcetto.
Una grattata di limone et voilà, eccovi i miei pici.



una porzioni di pici di Patty
1 spicchio d'aglio
olio evo
2 cucchiai colmi di bottarga grattugiata
un limone bio
un peperoncino
poche foglie di mirto bianco
Soffriggete il peperoncino e lo spicchio d'aglio tagliato a metà con abbondante olio. Grattugiate la scorza di limone.
Spegnete il gas, unite al soffritto la scorza di limone e le foglie di mirto bianco; nel frattempo lessate i pici, saltateli nell'olio, unite la bottarga e servite immediatamente.



domenica 13 gennaio 2013

Zuppa di soba bollente


Week end pigro e disorganizzato...avevo programmato un sacco di cose da fare e poi improvvisamente il tempo non mi è bastato, il freddo e il cielo grigio mi hanno scoraggiata dall'allontanarmi dal divano e alla fine ho combinato poco e niente.
Pazienza, mi sono consolata impastando i pici (a breve sui nostri schermi) con mia madre e con una scodella di zuppa bollente, piena di verdurine e soba riportata dal viaggio in Giappone. 
La soba mi piace molto sia calda che fredda, a Kyoto ne ho mangiata tantissima e ora cominciava davvero a mancarmi!


2 tazze di brodo
qualche cimetta di broccolo fresco
una piccola carota tagliata a bastoncini
qualche fettina di cipollotto
qualche foglia di rucola
uno champignon affettato sottile
soba
peperoncino in polvere
Per prima cosa preparate del brodo, quello che preferite; io ho scelto un brodo di verdure semplicissimo con carote, cipolla, sedano, pomodoro secco, una foglia d'alloro e una capsula di anice stellato. Aggiungete un pizzico di peperoncino.
Nel frattempo cuocete a vapore le cimette di broccolo.
Lessate la soba in acqua bollente salata, scolatela e sciacquatela velocemente in acqua tiepida. 
Versate il brodo bollente nelle tazze, unite la soba, i broccoletti, le carote, la rucola e gli champignon.
Ci starebbe benissimo una spolverata di sesamo sopra, ma al solito l'ho dimenticato!

mercoledì 1 agosto 2012

La fregola


La fregola è una pasta di semola tipica di una zona della Sardegna, il Campidano, che ha l'aspetto di palline irregolari simili al cous cous ma più grandi (da 2 a 6 mm circa di diametro).
Io oggi ho scelto di preparare la versione più semplice, solo acqua e semola, ma volendo si può aggiungere un tuorlo all'acqua per avere quella che un tempo era la fregola dei ricchi, oppure dello zafferano per una versione più profumata. Una volta pronta la fregola si può fare essiccare (basta lasciarla su una teglia durante una giornata calda) oppure tostare in forno (pochi minuti in forno a 180°, finchè le palline avranno un colore dorato), operazione che dona alla pasta un sapore molto particolare.
La preparazione è molto semplice, gli ingredienti sono pochi, ma il prodotto finale è vario e molto versatile. Una ricetta classica Campidanese è la fregola con le cozze, cucinata come un risotto un pò brodoso, ma questa pasta è adatta anche alla preparazione di minestre, ripieni e anche alla cottura in forno, come l'ho fatta io.
La ricetta che ho usato è di una vicina di casa che me la preparava così quando ero piccola, e per me nessuna pasta al forno regge il confronto con questa...


Preparare la fregola:
Ci sono due metodi, io ho fatto la fregola secondo il procedimento ufficiale ma Tetta, la mia vicina di casa la prepara in un altro modo più veloce e più semplice (forse è perchè lei è di un'altra zona, il Logudoro; in effetti lei chiamava questa pasta con un altro nome, comunque in sostanza è davvero la stessa), per cui ve li spiego entrambi.
1) Metodo ufficiale Campidanese (video):
Pesate l'acqua e la semola e munitevi di un catino di terracotta con il fondo largo e piatto. Buttate nel catino un cucchiaio di semola e poche gocce d'acqua e iniziate a girare la mano sempre nello stesso senso. Lavorate con la punta delle dita in modo da formare dei grumi di pasta e andate avanti così aggiungendo a cucchiaiate semola e acqua. Quando avrete già molte palline della giusta dimensione (le più grosse tendono a restare sopra) spostatele in una teglia foderata di carta da forno per farle asciugare o tostare, così non vi intralceranno mentre continuate a lavorare. Andate avanti fino a quando avrete esaurito tutti gli ingredienti.
Per maggiore chiarezza vi consiglio di guardare il video, si vedono bene i movimenti delle mani.
2) Metodo Tetta:
Mettete tutta la semola in un recipiente ampio e riempite una ciotola grande con dell'acqua; bagnatevi la punta delle dita e sgocciolatele sulla semola. Quando tutta la superficie sarà piena di "goccioline" setacciate delicatamente, mettete da parte la pasta e ricominciate.
In entrambi i casi, dopo i primi tentativi comincerete ad avere palline più regolari e della stessa dimensione, è questione di fare un pò di pratica. Nel frattempo consiglio di separare i formati per non avere una fregola un pò cruda e un pò cotta o pappettosa (che non è assolutamente una parola, ma vabbè).


La ricetta della fregola al forno (su succu istuvadu
Per preparare la fregola le dosi sono 500 gr di semola di grano duro e 200 ml d'acqua naturale.
Cuocete la fregola al dente in acqua salata come una qualsiasi pasta, scolatela e conditela in una pirofila con abbondante salsa di pomodoro (per me con la carne) e formaggio grattugiato, metà parmigiano e metà pecorino. Spolverate la superficie con altro formaggio e mettete in forno già caldo a 200° per 20 min.




martedì 20 settembre 2011

Raviolini di patate e menta

Vabbè, io sono di parte: per me patate e menta è il connubio più naturale e azzeccato che ci sia.
I raviolini di oggi (studiati per una intera settimana, pensati, sognati, bramati!) avrebbero voluto essere in realtà culurgiones ogliastrini, ma non ce l'hanno fatta. Tutto perchè dopo aver trovato la ricetta e ripassato mentalmente ogni step e dopo aver preparato (non senza aiuto!) una sfoglia meravigliosa, ho messo automaticamente il ripieno nel bimby -maledetto bimby- mentre il piano era di passarlo nello schiacciapatate. Così quelle patate meravigliose e quel preziosissimo formaggio si sono tramutati in una fantastica crema. Ora, i culurgiones hanno bisogno di un ripieno piuttosto sodo e già così non sono una passeggiata da chiudere (avete presente?), ragion per cui un certo marito :P ha preso in mano la situazione scongiurando una crisi di nervi e ha creato dei magnifici raviolini, buonissimi! (MA QUANTO TI AMO?).


Per la pasta: 500 gr semola rimacinata, acqua tiepida q.b., un cucchiaio d'olio d'oliva, un cucchiaino di sale.
Lavorate per 10 minuti e fate riposare "la palla" avvolta in un canovaccio per 20 minuti (se fa molto caldo, inumiditelo un pò). Procedere come al solito a preparare le sfoglie.
Per il ripieno: Lessate 1 kg patate di montagna (eheh, sono una raccomandata!) con la buccia e senza sale. Sbucciatele e passetele ancora calde insieme a 350 gr. casu axedu  (ossia latte di pecora cagliato e fatto a fette, lasciato inacidire per un giorno, conservato in salamoia e alla fine fatto asciugare al sole. So che non suona bene, ma è una delle gioie della vita e crea dipendenza), un pugno di mentuccia essiccata (per carità non quella che si acquista nei vasetti di vetro, non ha nessun profumo) e 8 cucchiai d'olio (perfetto è l'olio dell'aglio confit). Non si aggiunge sale perchè il formaggio in questione è salatissimo. Se il ripieno non è abbastanza sapido, aggiungete formaggio.
Per i culurgiones veri e propri ci vediamo presto ;)

giovedì 15 settembre 2011

Salsa di pomodoro veloce

Arieccoci qua, due giorni dopo, ancora stanchi morti. Abbiamo ridotto al minimo formalità, invitati, foto e quant'altro, ma sembriamo ancora due reduci da un terremoto. Per cui poca cucina, molti avanzi (ma mangiati in fretta e così addio post sul menù nuziale!) e una salsa veloce chè è finita sulle pennette di mio marito (finalmente!) e sulle mie bruschette per la cena di ieri.



Servono pochi ingredienti:
olio evo
un grosso spicchio d'aglio
olive
capperi
peperoncino
circa 400 gr di pelati imbottigliati da un'amica

Soffriggete l'aglio tagliato a metà, unite un peperoncino e i pelati e fate andare per 20 min. A fuoco spento aggiungete olive e capperi. Con un pò di prezzemolo è il massimo, ma ieri non avevo voglia di uscire in cortile!