Dopo il successo dei pancakes di Pippi, stamattina ho deciso di provare la versione alla ricotta di Sigrid.
Ecco, questi sono decisamente i pancakes che ho sempre sognato: morbidissimi e leggeri come nuvolette.
Noi ce li siamo mangiati anche oggi con sciroppo d'acero e mirtilli freschi (ne ho ricevuti in regalo un bel pò).
Eccovi la ricetta per due colazioni decisamente abbondanti (nel nostro caso è stato un brunch: ci siamo alzati tardino!)
250 gr di ricotta
2 uova (albumi e tuorli separati)
70 gr di farina
110 gr di latte
la scorza di mezzo limone
un cucchiaio di zucchero
mezzo cucc.no di lievito per dolci
un pizzico di sale
burro per ungere la padella
Sbattete i tuorli con lo zucchero, aggiungete la ricotta, la farina, il limone, il latte, il lievito e il sale. Montate gli albumi e incorporateli delicatamente al composto per non smontarli. Mettete l'impasto a cucchiate in una padella imburrata e fate dorare a fiamma bassissima da entrambi i lati. Tenete i pancakes nel forno scaldato al minimo perchè non si raffreddino finchè non avrete esaurito tutta la pastella e mangiateli subito perchè son buoni belli caldi. Infatti ho scattato le foto al volo e immagino ve ne siate accorti tutti.
Buona colazione!
lunedì 31 ottobre 2011
domenica 30 ottobre 2011
La colazione di Pippi Calzelunghe
Io da quando son diventata "Signora" mi chiedo se sono una buona moglie almeno 4 o 5 volte al giorno...e spesso la risposta che mi do mi lascia stupita; per es. ieri mi son chiesta: da quanto tempo non preparo la colazione a mio marito? Prima di sposarmi lo facevo sempre, preparavo qualcosa di buono, un dolce, una macedonia con cereali, del caffè e del tè, una spremuta di arance o un frullato. Insomma, mi davo da fare. E spesso questa colazione la servivo direttamente a letto, altre volte invece preparavo la tavola con coreografie che manco il Piccolo Teatro Stabile ;D
Comunque mi son sentita una pessima moglie, e per rimediare stamane mi son alzata presto e con gli occhi ancora chiusi ho preparato una colazione coccolosa a base di Pannkakor, cioè pancakes svedesi.
La ricetta l'ho pescata da un libro arrivato fresco fresco da Amazon "Pippi Calzelunghe, piccola grande cuoca" di Elisabetta Tiveron, un libro carino e ricco di ricette di comfort food svedese. Inoltre pensare a Pippi appena sveglia è terapeutico, ti infonde subito un'allegria, una voglia di cibo ipercalorico...anche se poi alla fine queste frittelline son dolci e saporite, ma non pesanti come pensavo.
Come si preparano:
Sbattete 3 uova con 2 bicchieri di latte, aggiungete 250 gr di farina 00, un cucchiaio di zucchero, un pizzico di sale e mezzo cucchiaino di lievito per dolci. Cuocete su entrambi i lati a fuoco basso in una padella unta con il burro. Servite subito con marmellata e panna.
Io li ho arricchiti con mirtilli freschi e sciroppo d'acero canadese.
YUM!
Comunque mi son sentita una pessima moglie, e per rimediare stamane mi son alzata presto e con gli occhi ancora chiusi ho preparato una colazione coccolosa a base di Pannkakor, cioè pancakes svedesi.
La ricetta l'ho pescata da un libro arrivato fresco fresco da Amazon "Pippi Calzelunghe, piccola grande cuoca" di Elisabetta Tiveron, un libro carino e ricco di ricette di comfort food svedese. Inoltre pensare a Pippi appena sveglia è terapeutico, ti infonde subito un'allegria, una voglia di cibo ipercalorico...anche se poi alla fine queste frittelline son dolci e saporite, ma non pesanti come pensavo.
Come si preparano:
Sbattete 3 uova con 2 bicchieri di latte, aggiungete 250 gr di farina 00, un cucchiaio di zucchero, un pizzico di sale e mezzo cucchiaino di lievito per dolci. Cuocete su entrambi i lati a fuoco basso in una padella unta con il burro. Servite subito con marmellata e panna.
Io li ho arricchiti con mirtilli freschi e sciroppo d'acero canadese.
YUM!
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sabato 29 ottobre 2011
Oggi relax
...quindi: in pigiama sul divano con un libro, un tè bollente e i biscottini di Prosto, fragrante e burroso regalo di Elisa.
Buon week end :D
Buon week end :D
venerdì 28 ottobre 2011
Biscotti salati di castagne
Questi cuoricini li ho già fatti due volte solo nell'ultima settimana. Li adoro!
Sarà che la lista degli ingredienti è davvero breve (più la lista è corta più mi ispira la ricetta), sarà che amo la farina di castagne, i biscotti salati e che ho materie prime davvero eccezionali: la farina di castagne dell'appennino toscano, macinata a pietra (ricordino del Chianti) e l'olio evo di produzione di mio suocero.
L'idea è -già lo sapete- di Clea, tratta dal libro Croquez salé.
Il risultato è sorprendente, il dolce della farina di castagne viene equilibrato dal fior di sale e questi biscottini sono perfetti sia per il tea-time sia con una birretta e pure in mezzo a un'insalata.
Come si fanno:
Mescolate 140 gr di farina di castagne con una presa di sale, 4 cucchiai di olio evo, 4 cucchiai d'acqua e 25 gr di fiocchi d'avena. Stendete l'impasto, tagliatelo e infornate a 180° per 15 min. (nel libro si parla di 20 min a 200°, ma così i miei si son bruciati...ho fatto un pò di prove e per me 180° per 15 min è perfetto).
Con questa ricetta partecipo alla raccolta di ricette gluten free e senza uova nè soia di Makanai, fuori concorso in quanto non residente in Francia; vi ho già parlato di questo fantastico blog, se non ci siete già stati fatevi un giro.
Croustilles châtaigne et gingembre. Recette de Clea "Croquez salé" édition La Plage
140 gr de farine de châtaigne
25 flocons de sarrasin (ou avoine)
1 c.à c. de gingembre en poudre
1 c. à c. de sel
4 c. à s. d'huile d'olive
4 c. à s. d'eau
Préchauffer le four à 180°. Mélanger la farine, les flocons, le gingembre et le sel. Ajouter l'eau et pétrir brièvement, pour former une boule de pâte homogène. Abbaisser sur le plan de travail, pour obtenir une épaisseur de 3 mm environ. Découper des formes à l'emporte-pièce de son choix. Disposer sur la plaque du four et cuire pendant 15 minutes. Lasser refroidir.
Sarà che la lista degli ingredienti è davvero breve (più la lista è corta più mi ispira la ricetta), sarà che amo la farina di castagne, i biscotti salati e che ho materie prime davvero eccezionali: la farina di castagne dell'appennino toscano, macinata a pietra (ricordino del Chianti) e l'olio evo di produzione di mio suocero.
L'idea è -già lo sapete- di Clea, tratta dal libro Croquez salé.
Il risultato è sorprendente, il dolce della farina di castagne viene equilibrato dal fior di sale e questi biscottini sono perfetti sia per il tea-time sia con una birretta e pure in mezzo a un'insalata.
Come si fanno:
Mescolate 140 gr di farina di castagne con una presa di sale, 4 cucchiai di olio evo, 4 cucchiai d'acqua e 25 gr di fiocchi d'avena. Stendete l'impasto, tagliatelo e infornate a 180° per 15 min. (nel libro si parla di 20 min a 200°, ma così i miei si son bruciati...ho fatto un pò di prove e per me 180° per 15 min è perfetto).
Con questa ricetta partecipo alla raccolta di ricette gluten free e senza uova nè soia di Makanai, fuori concorso in quanto non residente in Francia; vi ho già parlato di questo fantastico blog, se non ci siete già stati fatevi un giro.
Croustilles châtaigne et gingembre. Recette de Clea "Croquez salé" édition La Plage
140 gr de farine de châtaigne
25 flocons de sarrasin (ou avoine)
1 c.à c. de gingembre en poudre
1 c. à c. de sel
4 c. à s. d'huile d'olive
4 c. à s. d'eau
Préchauffer le four à 180°. Mélanger la farine, les flocons, le gingembre et le sel. Ajouter l'eau et pétrir brièvement, pour former une boule de pâte homogène. Abbaisser sur le plan de travail, pour obtenir une épaisseur de 3 mm environ. Découper des formes à l'emporte-pièce de son choix. Disposer sur la plaque du four et cuire pendant 15 minutes. Lasser refroidir.
mercoledì 26 ottobre 2011
Biscotti salati al burro d'arachidi e crackers alla senape
...leggeri davvero! L'ideale per mantenere la linea :P
Ma che mi fa sta' Clea! Questo libro mi ha mandata fuori di testa! (Croquez salé N.d.R.)
I biscotti al burro d'arachidi son talmente facili che li si fa con una mano sola, infatti con l'altra ho fatto i crackers con la senape...eccheccavolo poi mi lamento di ingrassare...
Però mi son risolta un aperitivo in modo egregio e a costo molto low, lucidandomi l'ego con i complimenti degli ospiti...finalmente!
La ricetta dei Biscuits aux cacahuètes
80 gr. di farina di mais (io 00)
80 gr di burro d'arachidi
1 presa abbondante di sale
1 uovo
una manciata di arachidi tostate e salate
Preriscaldate il forno a 180°. Con una mano impastate tutti gli ingredienti (a parte le arachidi che serviranno per decorare i biscotti), e formate dei bastoncini delle dimensioni di un dito. Decorateli con le noccioline, ma senza troppo impegno: in cottura si staccheranno irrimediabilmente :P Infornate per 20 min.
Con l'altra mano nel frattempo preparate l'impasto per i Crackers quinoa et petites graines (i più buoni!).
Vi servono:
80 gr di farina di quinoa (l'ho sostituita con il kinako)
100 gr di farina 0
5 cucchiai d'olio di nocciole (io olio evo di mio suocero!)
2 cucchiai di semi misti (ho usato semi di girasole, di zucca e di lino)
1 cucchiaino colmo di senape forte (io moutarde de Dijon, très chic :P)
1 presa di sale.
Mescolate tutti gli ingredienti insieme, alla cieca :) e stendete l'impasto ottenuto in una sfoglia sottile. Tagliatela a rombi e infornate a 200° per 15 min.
Ma che mi fa sta' Clea! Questo libro mi ha mandata fuori di testa! (Croquez salé N.d.R.)
I biscotti al burro d'arachidi son talmente facili che li si fa con una mano sola, infatti con l'altra ho fatto i crackers con la senape...eccheccavolo poi mi lamento di ingrassare...
Però mi son risolta un aperitivo in modo egregio e a costo molto low, lucidandomi l'ego con i complimenti degli ospiti...finalmente!
La ricetta dei Biscuits aux cacahuètes
80 gr. di farina di mais (io 00)
80 gr di burro d'arachidi
1 presa abbondante di sale
1 uovo
una manciata di arachidi tostate e salate
Preriscaldate il forno a 180°. Con una mano impastate tutti gli ingredienti (a parte le arachidi che serviranno per decorare i biscotti), e formate dei bastoncini delle dimensioni di un dito. Decorateli con le noccioline, ma senza troppo impegno: in cottura si staccheranno irrimediabilmente :P Infornate per 20 min.
Con l'altra mano nel frattempo preparate l'impasto per i Crackers quinoa et petites graines (i più buoni!).
Vi servono:
80 gr di farina di quinoa (l'ho sostituita con il kinako)
100 gr di farina 0
5 cucchiai d'olio di nocciole (io olio evo di mio suocero!)
2 cucchiai di semi misti (ho usato semi di girasole, di zucca e di lino)
1 cucchiaino colmo di senape forte (io moutarde de Dijon, très chic :P)
1 presa di sale.
Mescolate tutti gli ingredienti insieme, alla cieca :) e stendete l'impasto ottenuto in una sfoglia sottile. Tagliatela a rombi e infornate a 200° per 15 min.
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lunedì 24 ottobre 2011
Ceci per tutti i gusti
Chi non ama i ceci alzi la mano. Personalmente farei follie per l'hummus, quella cremina profumata che nonostante tutti i miei sforzi non mi viene mai come la vorrei, o per il fainè...
Oggi mi son messa a impastare i crackers alla farina di ceci di Clea, per nulla preparata a ciò che sarebbe uscito dal forno; al primo morso riconosco quel sapore inconfondibile: è hummus! Ed è croccante! Ergo, è perfetto.
A questo punto sono lanciatissima, troppo entusiasta per non provare anche la ricetta dell'hummus, quello vero stavolta, sempre di Clea. Il risultato è strepitoso, da oggi in poi sarà questa la mia ricetta dell'hummus.
Ho portato tutto a cena da mia madre, come antipasto, e lei aveva preparato una spadellata di ceci e patate!
Le ricette:
(Per i crackers)
80 gr di farina di ceci
100 gr di farina 00
2 cucchiai di gomasio (io un cucchiaino di sale alla curcuma)
un cucchiaino di cumino in polvere
5 cucchiai d'olio d'oliva
Mescolate tutti gli ingredienti (io ho dovuto aggiungere anche un pò d'acqua per riuscire a ottenere un impasto malleabile) e stendete una sfoglia sottile. Ritagliate dei rettangoli e fate cuocere in una placca coperta da carta da forno15 min a 200°.
Oggi mi son messa a impastare i crackers alla farina di ceci di Clea, per nulla preparata a ciò che sarebbe uscito dal forno; al primo morso riconosco quel sapore inconfondibile: è hummus! Ed è croccante! Ergo, è perfetto.
A questo punto sono lanciatissima, troppo entusiasta per non provare anche la ricetta dell'hummus, quello vero stavolta, sempre di Clea. Il risultato è strepitoso, da oggi in poi sarà questa la mia ricetta dell'hummus.
Ho portato tutto a cena da mia madre, come antipasto, e lei aveva preparato una spadellata di ceci e patate!
Le ricette:
(Per i crackers)
80 gr di farina di ceci
100 gr di farina 00
2 cucchiai di gomasio (io un cucchiaino di sale alla curcuma)
un cucchiaino di cumino in polvere
5 cucchiai d'olio d'oliva
Mescolate tutti gli ingredienti (io ho dovuto aggiungere anche un pò d'acqua per riuscire a ottenere un impasto malleabile) e stendete una sfoglia sottile. Ritagliate dei rettangoli e fate cuocere in una placca coperta da carta da forno15 min a 200°.
Per l'hummus: Frullare insieme 125 gr di ceci, 1 cucchiaio di tahina, un cucchiaio di olio evo, uno spicchio d'aglio tritato, il succo di mezzo limone, una presa abbondante di sale e un cucchiaino di cumino fino ad ottenere una crema liscia e gonfia. Io ho raddoppiato le dosi ;D
Più semplice di così...
sabato 22 ottobre 2011
Muffin di castagne di Sigrid
La ricetta di queste tortine sofficissime l'ho copiata pari pari da Sigrid, ho solo omesso le noci e i pinoli perchè non li avevo. Vi consiglio di fare lo stesso!
Buon week end a tutti :D
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venerdì 21 ottobre 2011
Cookies salati ai fiocchi d'avena
In questi giorni senza pc la biscottificazione ha preso il posto del consueto giro dei blog prima di andare a letto, e ne ho approfittato per provare altre ricette del libro di Clea, Croquez salé.
Più vado avanti a biscottare, più mi convinco che lei è un genio e che questo libro è uno degli acquisti del secolo. Ad ogni nuovo biscottino giuro che è lui il mio preferito, ma poi il successivo è anche meglio...Alcuni li ho rifatti già 3 volte!
Questi con i fiocchi d'avena sono durati un pomeriggio (sono addictive!), e senza neppure troppi sensi di colpa: l'avena favorisce l'abbassamento del colesterolo LDL, è ricca di acido linoleico e di proteine e fibre. Consumate più avena! E se non volete mangiare il solito porridge, preparate questi cookies :)
Sono davvero fantastici!
La ricetta:
120 gr farina,
80 gr di fiocchi d'avena,
50 gr formaggio stagionato grattugiato,
30 gr grani di senape, (io: 15gr di semi di senape e 15 di semi di zucca e girasole)
2cucchiai di gomasio, (io: mezzo cucc.no di sale alla curcuma)
2 uova,
5 cucchiai olio evo,
2 cucchiai olio di noci.
Semplicemente mescolate tutti gli ingredienti secchi e a parte quelli umidi e poi amalgamate i due composti. Formate 20 palline d'impasto e mettetele su una placca coperta di carta da forno bagnata e strizzata, appiattitele con la mano e cuocete a 180° per 20 min. Fate raffreddare completamente prima di assaggiarli. (Seee, vabbè, lo dico sempre ma non lo faccio MAI!)
Più vado avanti a biscottare, più mi convinco che lei è un genio e che questo libro è uno degli acquisti del secolo. Ad ogni nuovo biscottino giuro che è lui il mio preferito, ma poi il successivo è anche meglio...Alcuni li ho rifatti già 3 volte!
Questi con i fiocchi d'avena sono durati un pomeriggio (sono addictive!), e senza neppure troppi sensi di colpa: l'avena favorisce l'abbassamento del colesterolo LDL, è ricca di acido linoleico e di proteine e fibre. Consumate più avena! E se non volete mangiare il solito porridge, preparate questi cookies :)
Sono davvero fantastici!
La ricetta:
120 gr farina,
80 gr di fiocchi d'avena,
50 gr formaggio stagionato grattugiato,
30 gr grani di senape, (io: 15gr di semi di senape e 15 di semi di zucca e girasole)
2cucchiai di gomasio, (io: mezzo cucc.no di sale alla curcuma)
2 uova,
5 cucchiai olio evo,
2 cucchiai olio di noci.
Semplicemente mescolate tutti gli ingredienti secchi e a parte quelli umidi e poi amalgamate i due composti. Formate 20 palline d'impasto e mettetele su una placca coperta di carta da forno bagnata e strizzata, appiattitele con la mano e cuocete a 180° per 20 min. Fate raffreddare completamente prima di assaggiarli. (Seee, vabbè, lo dico sempre ma non lo faccio MAI!)
giovedì 20 ottobre 2011
L'uovo marinato di Carlo Cracco
(Post velocissimo da pc a scrocco)
I giorni a spasso per il Chianti mi hanno lasciato un sacco di bei ricordi e 3 kg in più sulla bilancia...perciò mi sono ripromessa un certo rigore alimentare questa settimana. Finchè non ho letto la ricetta dell'uovo marinato di Carlo Cracco: la tentazione di giocare al piccolo chimico in cucina mi ha vinta, nonostante in questo momento un tuorlo d'uovo sia veleno per il mio fegato già sovraccarico...
I giorni a spasso per il Chianti mi hanno lasciato un sacco di bei ricordi e 3 kg in più sulla bilancia...perciò mi sono ripromessa un certo rigore alimentare questa settimana. Finchè non ho letto la ricetta dell'uovo marinato di Carlo Cracco: la tentazione di giocare al piccolo chimico in cucina mi ha vinta, nonostante in questo momento un tuorlo d'uovo sia veleno per il mio fegato già sovraccarico...
Il procedimento è elementare, basta mettere un tuorlo in una ciotolina su uno spesso strato di sale e zucchero mescolati, e ricoprirlo con la stessa miscela. Questo è il risultato dopo 4 ore: l'uovo è "cotto" ma mantiene l' interno liquido. In 6 ore dovrebbe rapprendersi completamente. Prima di mangiarlo ovviamente va sciacquato sotto l'acqua corrente per togliere i residui di zucchero e sale. La marinatura conferisce un sapore molto particolare e gradevole al tuorlo. Io l'ho mangiato con una semplice insalata verde condita solo con due goccie di limone.
martedì 18 ottobre 2011
A presto!
Il pc è morto...speriamo in un rapido miracolo del tecnico!
Mulled apples
Ricominciamo dalle fibre! Dopo il week end carnivoro in Toscana solo zuppe leggere, frutta cotta e cereali.
Sento il bisogno di depurarmi e di assumere tante fibre, sali minerali e vitamine. Ieri sera è stato il turno delle mele fuji che, rimaste ad aspettarmi nel cesto della frutta per troppi giorni, si sono raggrinzite. Ecco una buona scusa per metterle in padella!
Così in 10 minuti mi son risolta la cena, dato che mio marito non c'era...
La non-ricetta:
Ho tagliato a spicchi due mele fuji e le ho messe in un pentolino con un dito d'acqua, un cucchiaino di spezie per mulled wine, qualche scorzetta di limone e un cucchiaio di uva passa. Ho cotto su fuoco basso per una decina di min, per avere mele morbide ma non sfatte. Fuori dal fuoco ho aggiunto mezzo cucchiaino di sciroppo d'acero per un extra di sali minerali, e perchè è buono :D
lunedì 17 ottobre 2011
Week end in Toscana
Come anticipato, venerdì sono partita alla volta della toscana, per seguire un workshop di fotografia organizzato da Jul's (che bello averti vista in carne e ossa!).
Mio marito è venuto con me, e ne abbiamo approfittato per fare un bel giro e soprattutto, come sempre, per mangiare. La campagna senese mi ha lasciata senza fiato per i suoi colori accesi, il rosso della terra, i gialli vivaci delle foglie sugli alberi...sembrava di essere dentro un bosco incantato.
Il cibo poi, non se ne parli...
Una sera abbiamo cenato all'Officina della Bistecca, previa prenotazione. E devo ringraziare Babs per la sua segnalazione arrivata proprio al momento giusto :)
Menù fisso, 50 euro a persona, e tutti i commensali seduti insieme in lunghe tavolate.
Il patron Dario Cecchini fa un'apparizione al momento del taglio della famosa bistecca fiorentina (cotta davanti ai nostri occhi, il barbecue è in sala) la agita in aria, urla, declama versi di amore per l'amata pietanza e conclude con un "to beef or not to beef?". Standing ovation dei turisti stranieri presenti in sala (che fra l'altro sono il 90% degli ospiti). Il servizio era molto scenografico, appena un pò forzatamente folkloristico per accontentare le aspettative dei tanti americani e tedeschi presenti (Dario in america è un mito).
Prima della cena ci è stato offerto un aperitivo in macelleria, una meraviglia. Vino, porchetta e crostini, che altro si può volere?
La cena prevede 7 portate di carne accompagnate con pinzimonio e cannellini, torta, caffè e grappa, tutto meravigliosamente buono, ma il cuore l'ho lasciato su due piatti:
Crudo del Chianti: una tartare tritata molto fine condita con olio e Sale del Chianti, una miscela di sale e aromi creata proprio da Dario e in vendita anche presso la macelleria.
L'altro grande amore è stato il Burro del Chianti, che poi sarebbe lardo ridotto in crema e condito col famoso sale. Ce lo hanno proposto con le patate al cartoccio...ne avrò mangiato due etti! Non ho resistito e ne ho comprato un pò da portare a casa per farlo assaggiare anche ai miei, e ieri per cena Burro del Chianti e patate al cartoccio again!
A Monteriggioni, un delizioso borgo circondato da una cinta muraria, abbiamo invece assaggiato i pici, a Casole d'Elsa l'arista con le mele -divina- e a San Gimignano il panforte di una bella pasticceria artigianale, buono da morire, che mi son mangiata a morsi come se fosse un panino! E poi ovviamente c'è il vino, rigorosamente Chianti, rigorosamente a marchio Gallo Nero.
Non ho avuto neppure il coraggio di pesarmi oggi, si prospetta una settimana di dieta...
Mio marito è venuto con me, e ne abbiamo approfittato per fare un bel giro e soprattutto, come sempre, per mangiare. La campagna senese mi ha lasciata senza fiato per i suoi colori accesi, il rosso della terra, i gialli vivaci delle foglie sugli alberi...sembrava di essere dentro un bosco incantato.
Il cibo poi, non se ne parli...
i pici alla casereccia |
Una sera abbiamo cenato all'Officina della Bistecca, previa prenotazione. E devo ringraziare Babs per la sua segnalazione arrivata proprio al momento giusto :)
Menù fisso, 50 euro a persona, e tutti i commensali seduti insieme in lunghe tavolate.
Il patron Dario Cecchini fa un'apparizione al momento del taglio della famosa bistecca fiorentina (cotta davanti ai nostri occhi, il barbecue è in sala) la agita in aria, urla, declama versi di amore per l'amata pietanza e conclude con un "to beef or not to beef?". Standing ovation dei turisti stranieri presenti in sala (che fra l'altro sono il 90% degli ospiti). Il servizio era molto scenografico, appena un pò forzatamente folkloristico per accontentare le aspettative dei tanti americani e tedeschi presenti (Dario in america è un mito).
Prima della cena ci è stato offerto un aperitivo in macelleria, una meraviglia. Vino, porchetta e crostini, che altro si può volere?
La cena prevede 7 portate di carne accompagnate con pinzimonio e cannellini, torta, caffè e grappa, tutto meravigliosamente buono, ma il cuore l'ho lasciato su due piatti:
Crudo del Chianti: una tartare tritata molto fine condita con olio e Sale del Chianti, una miscela di sale e aromi creata proprio da Dario e in vendita anche presso la macelleria.
L'altro grande amore è stato il Burro del Chianti, che poi sarebbe lardo ridotto in crema e condito col famoso sale. Ce lo hanno proposto con le patate al cartoccio...ne avrò mangiato due etti! Non ho resistito e ne ho comprato un pò da portare a casa per farlo assaggiare anche ai miei, e ieri per cena Burro del Chianti e patate al cartoccio again!
A Monteriggioni, un delizioso borgo circondato da una cinta muraria, abbiamo invece assaggiato i pici, a Casole d'Elsa l'arista con le mele -divina- e a San Gimignano il panforte di una bella pasticceria artigianale, buono da morire, che mi son mangiata a morsi come se fosse un panino! E poi ovviamente c'è il vino, rigorosamente Chianti, rigorosamente a marchio Gallo Nero.
Non ho avuto neppure il coraggio di pesarmi oggi, si prospetta una settimana di dieta...
giovedì 13 ottobre 2011
Potage du Barry e tegoline all'alga nori
Ecco le ultime due ricettine della settimana: domattina alle 5 sarò in partenza per Pisa. Il resoconto su cosa ci vado a fare lo posto lunedì. Dico solo che sono eccitatissima!
Quindi oggi una vellutata (dai?!) che quel cavolfiore non può proprio aspettare fino a lunedì in frigo. La ricetta è semplicissima:
Basta far soffriggere una cipolla e un porro con un cucchiaio d'olio e poi aggiungere mezzo cavolfiore, 25 cl d'acqua e 50 di latte (per me latte di riso). Quando il cavolo sarà morbido basterà salare e frullare. Io ho messo anche qualche seme di girasole (ultimamente io e mio marito li mettiamo su tutto).
Ovviamente la ricetta è di A.C. Bley dal libro Soupes de saison.
Io ho voluto accompagnare questa deliziosa cremina con le tegoline all'alga nori.
Copiatevi la ricetta, sono davvero fantastiche, e fate la dose doppia perchè spariscono in un minuto!
L'autrice della ricetta è Clea, il libro Croquez salé.
Nel libro lei le consiglia come spezzafame salato, ma credo che potrebbero essere le protagoniste anche all'aperitivo, o a tavola come accompagnamento di hummus e cremine. Con la zuppa erano divine!
Anche questa preparazione è di una scemenza incredibile, quindi farle è davvero un imperativo.
Sbattete con una forchetta un albume e 35 gr di farina 00 per qualche minuto per ottenere un composto omogeneo. Unite un cucchiaino raso di sale (io sale alla curcuma), 35 gr d'olio d'oliva leggero e amalgamate tutto. Fate cadere su una teglia -foderata di carta da forno bagnata e strizzata- delle cucchiaiate di impasto e spargetele bene col dorso di un cucchiaio. Spolverizzate con 2 cucchiai di alga nori in fiocchi e fate cuocere a 180° per 20 min.
Quindi oggi una vellutata (dai?!) che quel cavolfiore non può proprio aspettare fino a lunedì in frigo. La ricetta è semplicissima:
Basta far soffriggere una cipolla e un porro con un cucchiaio d'olio e poi aggiungere mezzo cavolfiore, 25 cl d'acqua e 50 di latte (per me latte di riso). Quando il cavolo sarà morbido basterà salare e frullare. Io ho messo anche qualche seme di girasole (ultimamente io e mio marito li mettiamo su tutto).
Ovviamente la ricetta è di A.C. Bley dal libro Soupes de saison.
Io ho voluto accompagnare questa deliziosa cremina con le tegoline all'alga nori.
Copiatevi la ricetta, sono davvero fantastiche, e fate la dose doppia perchè spariscono in un minuto!
L'autrice della ricetta è Clea, il libro Croquez salé.
Nel libro lei le consiglia come spezzafame salato, ma credo che potrebbero essere le protagoniste anche all'aperitivo, o a tavola come accompagnamento di hummus e cremine. Con la zuppa erano divine!
Anche questa preparazione è di una scemenza incredibile, quindi farle è davvero un imperativo.
Sbattete con una forchetta un albume e 35 gr di farina 00 per qualche minuto per ottenere un composto omogeneo. Unite un cucchiaino raso di sale (io sale alla curcuma), 35 gr d'olio d'oliva leggero e amalgamate tutto. Fate cadere su una teglia -foderata di carta da forno bagnata e strizzata- delle cucchiaiate di impasto e spargetele bene col dorso di un cucchiaio. Spolverizzate con 2 cucchiai di alga nori in fiocchi e fate cuocere a 180° per 20 min.
mercoledì 12 ottobre 2011
Boeuf bourguignon di Julia Child
Su questo stufato ho sentito tante di quelle lodi...il vitello ce l'avevo in freezer, pronto per fare uno spezzatino, e allora mi son detta, perchè non provarlo? Beh, a esser sinceri secondo me non è che sia tutta 'sta meraviglia...E' buono eh, per carità, ma nulla che mi abbia conquistata. Più che altro ho apprezzato il fatto che la carne fosse davvero morbidissima e il profumo celestiale che mi ha invaso la casa :), ma se penso che ho cominciato alle 3 del pomeriggio a mettere e togliere da una padella, con quello che mi è costato tra gas ed energia elettrica potevo cucinare una settimana. Poi non so, sarà che non siamo abituati ad apprezzare lo stracotto, sarà che non fanno per me le ricette da perderci la serata intera, ma non sono mica soddisfatta io...e comunque io non ho trovato i cipollotti e ho dimenticato di avere gli spring onion in cortile, e cavolo, secondo me quel sapore là era fondamentale per completare il piatto. Quindi lo rifarò sicuramente con tutti gli ingredienti e vedremo cosa ne penso a quel punto.
La ricetta è tratta da "Mastering the art of french cooking" di Julia Child
160 gr di pancetta di maiale fresca a dadini
1,5 kg di manzo tagliato a cubi regolari (io vitello)
una carota
una cipolla
2 cucchiai di farina
750 ml di vino rosso (consigliati il Beaujolais, Cotes du Rhone o Bordeaux-St. Émilion...io: Cannonau!)
1/2 lt di brodo di manzo
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
2 spicchi di aglio, schiacciati
1/2 cucchiaino di timo
1 foglia di alloro
Fate bollire la pancetta con la sua cotenna per 10 min, poi soffriggetela nella cocotte con un cucchiaio d'olio. Metter da parte la pancetta, e senza aggiungere altri grassi fate rosolare anche il manzo, poi mettetelo via insieme alla pancetta. Quindi è il turno di cipolla e carota, fatele andare 5 min e poi ributtate in pentola la carne e la pancetta. Spolverate tutto con 2 cucchiai di farina e mettete in forno a 230° per 5 min senza coperchio, in modo che la farina tosti leggermente, mescolate e lasciate altri 5 min.in forno.
Ora mettete la cocotte sul fuoco, unite il vino, il brodo, gli aromi, l'aglio e il pomodoro, sale e pepe e portate a ebollizione. A questo punto finalmente potete sistemare la cocotte chiusa col coperchio in forno per 3 ore a 110°.
Dopo basterà passare il fondo di cottura con un setaccio (io l'ho frullato) e unire 400 gr di funghi champignon scottati in padella per pochi min. con un cucchiaio di burro e due manciate di cipolline preparate nello stesso modo ma cotte per 50 min.
Io ho preparato le patate Hasselback per accompagnare come suggeriva Sigrid e ci stavano d'incanto!
Bon Appétit! ;)
La ricetta è tratta da "Mastering the art of french cooking" di Julia Child
160 gr di pancetta di maiale fresca a dadini
1,5 kg di manzo tagliato a cubi regolari (io vitello)
una carota
una cipolla
2 cucchiai di farina
750 ml di vino rosso (consigliati il Beaujolais, Cotes du Rhone o Bordeaux-St. Émilion...io: Cannonau!)
1/2 lt di brodo di manzo
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
2 spicchi di aglio, schiacciati
1/2 cucchiaino di timo
1 foglia di alloro
Fate bollire la pancetta con la sua cotenna per 10 min, poi soffriggetela nella cocotte con un cucchiaio d'olio. Metter da parte la pancetta, e senza aggiungere altri grassi fate rosolare anche il manzo, poi mettetelo via insieme alla pancetta. Quindi è il turno di cipolla e carota, fatele andare 5 min e poi ributtate in pentola la carne e la pancetta. Spolverate tutto con 2 cucchiai di farina e mettete in forno a 230° per 5 min senza coperchio, in modo che la farina tosti leggermente, mescolate e lasciate altri 5 min.in forno.
Ora mettete la cocotte sul fuoco, unite il vino, il brodo, gli aromi, l'aglio e il pomodoro, sale e pepe e portate a ebollizione. A questo punto finalmente potete sistemare la cocotte chiusa col coperchio in forno per 3 ore a 110°.
Dopo basterà passare il fondo di cottura con un setaccio (io l'ho frullato) e unire 400 gr di funghi champignon scottati in padella per pochi min. con un cucchiaio di burro e due manciate di cipolline preparate nello stesso modo ma cotte per 50 min.
Io ho preparato le patate Hasselback per accompagnare come suggeriva Sigrid e ci stavano d'incanto!
Bon Appétit! ;)
martedì 11 ottobre 2011
Okara & cioccolato
Il fatto di prepararmi il tofu da sola è una di quelle cose che mi riempie di orgoglio. Inoltre ha un sacco di vantaggi: comprare il tofu già pronto qua significa ordinarlo, attenderlo per un mese, passare a giorni alterni in erboristeria a chiedere se per caso è arrivato e infine spendere 13 euro per barattolino di vetro che non aprirai mai. Perchè attraverso il vetro vedi una massa di colore indefinito, sul marroncino, ma a tratti nocciola e a tratti beige, immersa in un liquido giallognolo.
L'altra faccia della medaglia però è che dopo aver sudato per ore a frullare, bollire, mescolare, filtrare e poi pure lavare le pentole mi ritrovo con un bel panetto di tofu fresco e una mezza tonnellata di okara. Voglio dire: a me l'okara piace, ad esempio spadellata con le verdure, ma non posso mangiarla ogni sera! E in rete non avevo trovato altro che la ricetta per delle polpettine molto carine ma piuttosto insapori e anche un pò stoppose.
Poi ho iniziato a seguire un blog fighissimo, http://makanaibio.com/ e qui ho trovato la ricetta della torta al cioccolato con l'okara, che è diventata la mia torta al cioccolato preferita. Il blog ne propone anche una alla vaniglia se non sbaglio, e mi ripropongo sempre di provarla, ma poi la voglia di quella al cioccolato vince!
La ricetta: ( ho fatto piccolissime modifiche all'originale)
100 gr di cioccolato fondente
3 uova, tuorli e albumi separati
240 gr di okara (già cotta)
100 gr di cassonade
100 gr di farina integrale
2 cucchiaini di lievito in polvere
2 prese di fior di sale
1 cucchiaio di cacao in polvere
2 cucchiai d'acqua
Fate fondere a bagnomaria il cioccolato con l'acqua e nel frattempo montate a neve ferma gli albumi.
Montate anche i tuorli con la cassonade, amalgamate all'okara e aggiungete anche il cioccolato. Unite poi tutti gli ingredienti secchi precedentemente setacciati e mescolati. A questo punto aggiungete anche gli albumi facendo attenzione a non smontarli.
Versate l'impasto in uno stampo da cake foderato di carta di forno bagnata e strizzata e infornate a 160° per circa 50 min. Fate raffreddare bene prima di assaggiarla.
L'altra faccia della medaglia però è che dopo aver sudato per ore a frullare, bollire, mescolare, filtrare e poi pure lavare le pentole mi ritrovo con un bel panetto di tofu fresco e una mezza tonnellata di okara. Voglio dire: a me l'okara piace, ad esempio spadellata con le verdure, ma non posso mangiarla ogni sera! E in rete non avevo trovato altro che la ricetta per delle polpettine molto carine ma piuttosto insapori e anche un pò stoppose.
Poi ho iniziato a seguire un blog fighissimo, http://makanaibio.com/ e qui ho trovato la ricetta della torta al cioccolato con l'okara, che è diventata la mia torta al cioccolato preferita. Il blog ne propone anche una alla vaniglia se non sbaglio, e mi ripropongo sempre di provarla, ma poi la voglia di quella al cioccolato vince!
La ricetta: ( ho fatto piccolissime modifiche all'originale)
100 gr di cioccolato fondente
3 uova, tuorli e albumi separati
240 gr di okara (già cotta)
100 gr di cassonade
100 gr di farina integrale
2 cucchiaini di lievito in polvere
2 prese di fior di sale
1 cucchiaio di cacao in polvere
2 cucchiai d'acqua
Fate fondere a bagnomaria il cioccolato con l'acqua e nel frattempo montate a neve ferma gli albumi.
Montate anche i tuorli con la cassonade, amalgamate all'okara e aggiungete anche il cioccolato. Unite poi tutti gli ingredienti secchi precedentemente setacciati e mescolati. A questo punto aggiungete anche gli albumi facendo attenzione a non smontarli.
Versate l'impasto in uno stampo da cake foderato di carta di forno bagnata e strizzata e infornate a 160° per circa 50 min. Fate raffreddare bene prima di assaggiarla.
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lunedì 10 ottobre 2011
Bortsch di Anne-Catherine Bley
Stasera si fanno fuori gli ultimi porri e poi per un pò (forse) niente zuppe. Di certo non mi va di fare altri potage parmentier celebri, neppure quello di mio marito, che è uno spettacolo! Ho voglia di una vellutata colorata, e con un sapore più deciso...faccio il bortsch della Bley, che con l'originale non ha praticamente niente a che fare, ma che mi è piaciuto parecchio, e che quindi mi terrà compagnia questo inverno.
Per fare il bortsch ci vogliono le rape rosse, e ora so che scandalizzerò parecchi lettori, ma io uso le rape già lessate e confezionate. Che, per altro, sono le uniche rape rosse che io abbia mai visto: qua non si trovano e neppure se ne parla. E io quindi ho sempre mangiato fin da piccola quelle morbide e dolcissime raccolte direttamente dal banco frigo ;) In ogni caso vi assicuro che la zuppa viene buonissima. Immagino che con le rape fresche sia davvero imperdibile.
Queste dosi sono per 6 persone, io le ho dimezzate.
Servono:
2 carote,
2 patate,
2 porri,
2 rape rosse,
1/2 cavolo rosso,
1 cipolla,
2 pomodori, (io non li ho messi)
acqua,
olio,
aceto di vino,
panna ( io di soia)
Soffriggete la cipolla e i porri, e poi aggiungete tutte le altre verdure tagliate a cubetti, tranne le rape (se usate quelle già cotte come me) e 1 lt d'acqua. A fine cottura buttate in pentola anche le rape, e spento il fuoco unite tre cucchiai di aceto di vino e mentre frullate uno di panna (altrimenti immagino ci sia il rischio che cagli). Aggiustate di sale e pepe. Se serve ravvivare ancora il colore basta mescolare alla zuppa un pò del succo di rapa che è rimasto nella confezione.
Per fare il bortsch ci vogliono le rape rosse, e ora so che scandalizzerò parecchi lettori, ma io uso le rape già lessate e confezionate. Che, per altro, sono le uniche rape rosse che io abbia mai visto: qua non si trovano e neppure se ne parla. E io quindi ho sempre mangiato fin da piccola quelle morbide e dolcissime raccolte direttamente dal banco frigo ;) In ogni caso vi assicuro che la zuppa viene buonissima. Immagino che con le rape fresche sia davvero imperdibile.
Queste dosi sono per 6 persone, io le ho dimezzate.
Servono:
2 carote,
2 patate,
2 porri,
2 rape rosse,
1/2 cavolo rosso,
1 cipolla,
2 pomodori, (io non li ho messi)
acqua,
olio,
aceto di vino,
panna ( io di soia)
Soffriggete la cipolla e i porri, e poi aggiungete tutte le altre verdure tagliate a cubetti, tranne le rape (se usate quelle già cotte come me) e 1 lt d'acqua. A fine cottura buttate in pentola anche le rape, e spento il fuoco unite tre cucchiai di aceto di vino e mentre frullate uno di panna (altrimenti immagino ci sia il rischio che cagli). Aggiustate di sale e pepe. Se serve ravvivare ancora il colore basta mescolare alla zuppa un pò del succo di rapa che è rimasto nella confezione.
Poireaux au lait de coco et curry
Il problema con i porri è che durante la notte, in frigo, aumentano. Si moltiplicano proprio. Per cui dai 2 kg iniziali che ho acquistato sabato mattina, oggi mi ritrovo ad averne il frigo pieno... ;)
Perchè, peeerchè faccio sempre così? Ora i porri ci usciranno dagli occhi!
Quindi, anche oggi: zuppa! E nessuno sarà contento di questo...
La ricetta: soffriggete una cipolla con due cucchiai di curry (io curcuma) e aggiungete tre porri tagliati sottili (io ne ho messi 5, li devo smaltire così potrò comprarne altri!). Aggiungete poi 2 grosse patate a cubetti e coprite con l'acqua. Fate cuocere una ventina di min. finchè le patate saranno morbide, e lontano dal fuoco unite 250 ml (una lattina piccola) di latte di cocco. A questo punto la mia zuppa sapeva solo di porri, per cui ho genialmente deciso di aggiungere una bella cucchiata ben colma di curcuma.
Infine ho buttato tutto perchè faceva schifo. Questo ci insegna a seguirle, le ricette!
Da Soupes de saison, A.C. Bley
Perchè, peeerchè faccio sempre così? Ora i porri ci usciranno dagli occhi!
Quindi, anche oggi: zuppa! E nessuno sarà contento di questo...
La ricetta: soffriggete una cipolla con due cucchiai di curry (io curcuma) e aggiungete tre porri tagliati sottili (io ne ho messi 5, li devo smaltire così potrò comprarne altri!). Aggiungete poi 2 grosse patate a cubetti e coprite con l'acqua. Fate cuocere una ventina di min. finchè le patate saranno morbide, e lontano dal fuoco unite 250 ml (una lattina piccola) di latte di cocco. A questo punto la mia zuppa sapeva solo di porri, per cui ho genialmente deciso di aggiungere una bella cucchiata ben colma di curcuma.
Infine ho buttato tutto perchè faceva schifo. Questo ci insegna a seguirle, le ricette!
Da Soupes de saison, A.C. Bley
domenica 9 ottobre 2011
Gâteau au chocolat, variation 1: au gingembre
E' domenica, ci sta pure il dolce! (lo so cosa penserete: questa non ha un cacchio da fare e mangia tutto il giorno!bè non siete troppo lontani dalla verità, ma è domenica, rinunciare proprio non si può!)
Ho scelto una torta perchè poi domani me la posso portare anche in ufficio, e poi tutto lo sport che faccio ultimamente mi fa venire voglia di cioccolato ;D
La ricetta:
Sbattere 3 uova intere con 125 gr di zucchero fino a ottenere un composto spumoso, poi unire 100 gr di farina e un cucchiaio di zenzero grattugiato o in polvere. Nel frattempo sciogliere 200 gr di cioccolato fondente con 125 gr. di burro e due cucchiai d'acqua. Mescolare i due composti e versare il tutto in 6 cocotte. Cuocere in forno già caldo a 200° per circa 15 min. La torta deve restare un pò umida all'interno. Io ho fatto la prova in due diverse cocottes, una con il lievito e una senza. La tortina senza lievito è rimasta troppo bassa e pesante, l'altra ha ovviamente lievitato ma si è asciugata troppo. Forse si può provare a montare gli albumi e non mettere lievito. In ogni caso nè gloria ne infamia, ecco.
La voglia di torta al cioccolato mi è rimasta, fra qualche giorno preparerò la mia preferita!
Ricetta di A.C. Bley, Soupes de saison
Ho scelto una torta perchè poi domani me la posso portare anche in ufficio, e poi tutto lo sport che faccio ultimamente mi fa venire voglia di cioccolato ;D
La ricetta:
Sbattere 3 uova intere con 125 gr di zucchero fino a ottenere un composto spumoso, poi unire 100 gr di farina e un cucchiaio di zenzero grattugiato o in polvere. Nel frattempo sciogliere 200 gr di cioccolato fondente con 125 gr. di burro e due cucchiai d'acqua. Mescolare i due composti e versare il tutto in 6 cocotte. Cuocere in forno già caldo a 200° per circa 15 min. La torta deve restare un pò umida all'interno. Io ho fatto la prova in due diverse cocottes, una con il lievito e una senza. La tortina senza lievito è rimasta troppo bassa e pesante, l'altra ha ovviamente lievitato ma si è asciugata troppo. Forse si può provare a montare gli albumi e non mettere lievito. In ogni caso nè gloria ne infamia, ecco.
La voglia di torta al cioccolato mi è rimasta, fra qualche giorno preparerò la mia preferita!
Ricetta di A.C. Bley, Soupes de saison
Julia & Anne
Il potage Parmentier di mio marito è la mia crema di verdure preferita, e oggi dopo la vellutata della Bley mi è venuta la curiosità di sperimentarne un'altra, complice il fatto che la domenica il tempo non mi manca, che ho un qt di porri, che mio padre si è offerto di aiutarmi, Signore e Signori ecco a voi
Il potage Parmentier di Julia Child
(mastering the art of french cooking)
(mastering the art of french cooking)
E ancora...
il bouillon clair della Bley
Dunque, si comincia con il brodo di gallina (io il dado non lo uso). La gallina dà un brodo buonissimo, che non ha nulla a che fare con quello terrificante e incolore di pollo.
Io ho usato la ricetta di A.C. Bley da Soupes de saison, perchè rispetto a quella di mio padre (superlativa) è molto più veloce.
Fate rinvenire in una pentola capiente due cipolle tritate con pochissimo olio . Aggiungete 3 lt d'acqua, la gallina intera pulita, un porro, una carota e un grosso sedano (la Bley mette anche un sedano rapa) .
Salate e aggiungete un bouquet garni di timo e alloro (io li ho messi nelle bustine per il tè) e fate cuocere a fuoco vivace per due ore senza coperchio. Infine filtrate il brodo (la carne della gallina l'ho sfilacciata ed è finita in insalata insieme a un cespo di lollo, con un dressing di senape à l'ancienne e miele).
Salate e aggiungete un bouquet garni di timo e alloro (io li ho messi nelle bustine per il tè) e fate cuocere a fuoco vivace per due ore senza coperchio. Infine filtrate il brodo (la carne della gallina l'ho sfilacciata ed è finita in insalata insieme a un cespo di lollo, con un dressing di senape à l'ancienne e miele).
Per il potage: (io ho dimezzato le dosi)
In una pentola mettete 1 lt di brodo di gallina con 3 porri a fettine e 500 gr. di patate a cubetti. Quando le patate saranno morbide frullate la zuppa e fatela intiepidire. A quel punto aggiungete 1 dl di panna (io di soia, e ne ho messa meno) e rimettete a scaldare a fuoco basso per qualche min. Unite al potage una noce di burro, una presa di erba cipollina e servite.
Bon appétit!sabato 8 ottobre 2011
Velouté de poireaux
Oggi giorno di mercato. Non so ne perchè ne come, ma me ne sono tornata a casa con 2 kg di porri :D erano troppo belli per lasciarli là... e che si fa con i porri? La zuppa!
Ecco la ricettina veloce, poi fuggo a leggermi un libro :)
La ricetta è sempre della Anne-Catherine Bley, ma stavolta il il libro è Soupes de saison.
Soffriggete una cipolla e 500 gr. di porri, e aggiungete 500 gr di patate a dadini. Coprite d'acqua, salate e pepate.
Quando le patate inizieranno a sfarsi togliete il tegame dal fuoco, aggiungete 25 cl di latte e altrettanti di panna (io di soia) e frullate.
Ecco la ricettina veloce, poi fuggo a leggermi un libro :)
La ricetta è sempre della Anne-Catherine Bley, ma stavolta il il libro è Soupes de saison.
Soffriggete una cipolla e 500 gr. di porri, e aggiungete 500 gr di patate a dadini. Coprite d'acqua, salate e pepate.
Quando le patate inizieranno a sfarsi togliete il tegame dal fuoco, aggiungete 25 cl di latte e altrettanti di panna (io di soia) e frullate.
venerdì 7 ottobre 2011
Kinako addiction
Il kinako è, come tutti ormai sanno, farina di soia gialla tostata. Il suo buon sapore mi ricorda il peanut butter e la farina di castagne. Mio marito avant'ieri è tornato a casa con un bel sacchetto di questa meraviglia (ah guarda, i gioielli per l'anniversario a casa mia anche no).
Io: totalmente impazzita!
Non ero mai riuscita a trovarla, ma in passato mi sono lucidata gli occhi a furia di guardare le foto di mochi coperti di un velo impalpabile color ocra... Lo so che non sembra normale, ma tutto ciò che è Nippon mi entra nel sangue :D
Ovviamente un secondo dopo aver afferrato la tanto bramata polvere ;) ho voluto provare a:
spolverizzarla sui sablés al matcha, sulla frutta, sulle patate lesse, sul latte di riso;
mischiarla alla panna di soia per condire del cavolfiore bollito, e alle patate lesse per ipotizzare un purè e una crocchetta;
mangiarla a cucchiaini rischiando di soffocare diverse volte :)
In rete a parte il gelato -che dovrà attendere- non ho trovato nulla che mi ispirasse particolarmente, (se qualcuno vuole contribuire alla kinako week si faccia avanti) e alla fine ho deciso di prepararmi una semplice crema per fare colazione nei giorni in cui ho lezione di aquagym.
La mia idea era di prepararla con il silk tofu ma non ne avevo...e così anche per provare qualcosa di diverso dal mio amato agar ho fatto due prove: una con latte di riso + kinako + Xantana (che non ho ancora capito perchè non è venuta) e una -favolosa- con latte di soia e kuzu.
La ricetta:
4 gr. di kuzu
200 ml di latte di soia
100 ml di panna di soia
2 cucchiai di sciroppo d'acero
Sciogliete il kuzu con qualche cucchiaio di latte, poi unitelo tutto insieme al kinako e passate con il colino per sciogliere i grumi. Aggiungete la panna e mettete tutto sul fuoco. Mescolate con una frusta per evitare grumi e per montare leggermente la crema finchè questa si sarà ispessita (circa 15 min a fuoco lento). Fuori dal fuoco aggiungete un cucchiaio di sciroppo d'acero, l'altro serve da topping. Fate intiepidire a temperatura ambiente.
Ne viene fuori una crema strepitosa, con un sapore delicatissimo e una consistenza che non so descrivere, è leggera come una mousse ma meno ariosa ecco. Prima di servire "condite" con il restante sciroppo d'acero e date una leggera mescolata per fondere i colori. Questo dessert entra di diritto nella top ten dei miei dolci preferiti.
giovedì 6 ottobre 2011
Nabe
Sarà almeno un anno che ho comprato del konyaku bianco, e la data di scadenza ormai si avvicina...meglio così mi son finalmente decisa a cucinarlo.
Il konyaku è il prodotto della lavorazione di un tubero giapponese, è un potente addensante e un'alimento molto usato nella cucina Jap. Ha un bassissimo contenuto calorico ma un alto potere saziante. Detto questo, potevo non provarlo? L'aspetto da crudo è quello di una gelatina sballonzolantissima :) e già questo mi piace. Visto che oggi mi andava una zuppa (ma dai?) ho preparato un nabe molto leggero, un hot pot giapponese, col konyaku.
Come si prepara il konyaku: anzitutto bisogna sciacquarlo per diversi min. in acqua corrente. Io dopo l'ho anche lasciato in ammollo in acqua fredda per pochi min. e risciacquato di nuovo.
Poi bisogna farlo bollire in acqua per 5 min. ed è pronto da usare.
Per il nabe invece ho preparato un brodo leggero di katsuobushi (bonito flakes) e appena ha iniziato a bollire ci ho tuffato 3 spring onions (Marì, ho finalmente iniziato a raccoglierle!) tagliate a fettine, anche la parte verde più tenera. Ho tagliato a dadini il konyaku. Ho messo tutto nella mia tazza sbeccata preferita e ho aggiunto qualche cubetto di zucchina lessata e marinata con wasabi e poco aceto di riso.
Il konyaku è il prodotto della lavorazione di un tubero giapponese, è un potente addensante e un'alimento molto usato nella cucina Jap. Ha un bassissimo contenuto calorico ma un alto potere saziante. Detto questo, potevo non provarlo? L'aspetto da crudo è quello di una gelatina sballonzolantissima :) e già questo mi piace. Visto che oggi mi andava una zuppa (ma dai?) ho preparato un nabe molto leggero, un hot pot giapponese, col konyaku.
Come si prepara il konyaku: anzitutto bisogna sciacquarlo per diversi min. in acqua corrente. Io dopo l'ho anche lasciato in ammollo in acqua fredda per pochi min. e risciacquato di nuovo.
Poi bisogna farlo bollire in acqua per 5 min. ed è pronto da usare.
Per il nabe invece ho preparato un brodo leggero di katsuobushi (bonito flakes) e appena ha iniziato a bollire ci ho tuffato 3 spring onions (Marì, ho finalmente iniziato a raccoglierle!) tagliate a fettine, anche la parte verde più tenera. Ho tagliato a dadini il konyaku. Ho messo tutto nella mia tazza sbeccata preferita e ho aggiunto qualche cubetto di zucchina lessata e marinata con wasabi e poco aceto di riso.
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mercoledì 5 ottobre 2011
Sablés al matcha
Avete visto la copertina del libro di Clea, Croquez salé? Ci sono dei fiorellini salati al matcha, veramente belli. Ieri sera li ho finalmente provati (mi sembrava un peccato lasciare la cucina pulita dopo cena).
La ricetta per una ventina di biscotti:
Mescolate in una ciotola 100 gr di farina di riso (io 50gr di farina 00 e 50gr di farina di riso) con 50 gr di fecola di patate, un cucchiaino di sale, un cucchiaino di lievito in polvere senza glutine, 2 cucchiaini di matcha, 50 gr di sesamo tostato in padella (io semi di girasole). Aggiungete un uovo e 5 cucchiai d'olio di girasole (io olio d'arachidi). Impastate e stendete la pasta in una teglia da forno; se serve aggiungete un goccio d'acqua. Mettete in frigo per un'ora, cospargete la superficie con del sesamo nero e passate in forno già caldo a 180° per 12 minuti.
Ho ottenuto degli ottimi biscottini, profumatissimi. Vorrei provare a ridurre il lievito, o a eliminarlo, ma non so se può funzionare. Se qualcuno ha suggerimenti ne approfitto volentieri.
Ho accompagnato i miei sablés con una birra Iki al tè verde.
Aggiornamento di oggi: dopo una notte di riposo i biscotti sono divini.
La ricetta per una ventina di biscotti:
Mescolate in una ciotola 100 gr di farina di riso (io 50gr di farina 00 e 50gr di farina di riso) con 50 gr di fecola di patate, un cucchiaino di sale, un cucchiaino di lievito in polvere senza glutine, 2 cucchiaini di matcha, 50 gr di sesamo tostato in padella (io semi di girasole). Aggiungete un uovo e 5 cucchiai d'olio di girasole (io olio d'arachidi). Impastate e stendete la pasta in una teglia da forno; se serve aggiungete un goccio d'acqua. Mettete in frigo per un'ora, cospargete la superficie con del sesamo nero e passate in forno già caldo a 180° per 12 minuti.
Ho ottenuto degli ottimi biscottini, profumatissimi. Vorrei provare a ridurre il lievito, o a eliminarlo, ma non so se può funzionare. Se qualcuno ha suggerimenti ne approfitto volentieri.
Ho accompagnato i miei sablés con una birra Iki al tè verde.
Aggiornamento di oggi: dopo una notte di riposo i biscotti sono divini.
martedì 4 ottobre 2011
Petit pois à la menthe
Altra cosina veloce per godermi il marito nella sua sera libera: vellutata di piselli alla menta.
Per prepararla mettete in pentola 3 belle cipolle (noi le avevamo di Tropea e quelle abbiamo usato, e il colore della zuppa si è fatto più scuro), 450 gr di pisellini primavera, un cucchiaio d'olio e qualche foglia di lattuga spezzata. Quando i piselli saranno teneri aggiungete la menta (noi abbiamo usato quella secca dell'orto di mio padre), sale, pepe e 10 cl di panna (noi sempre di soia). Basta frullare e la crema è pronta!
Noi ce la siamo mangiata con il fainè (che leggerezza) preparato dalla mattina semplicemente mescolando 250 gr di farina di ceci e 750 gr. di acqua e facendo riposare questo composto fino all'ora di cena. A questo punto abbiamo messo 1/2 bicchiere d'olio d'oliva in una teglia e ci abbiamo versato l'impasto. Una mescolata, una presa di sale e via in forno a 200° per 15/20 min. Sulla superficie si deve formare una crosticina dorata :)
La ricetta della zuppa è di Anne-Catherine Bley dal suo libro Soupes du jour.
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domenica 2 ottobre 2011
Courgettes à la Vache qui rit
Domenica sera ho sempre un mucchio di cose da fare, devo capire cosa mettermi per andare al lavoro, devo sistemare la casa perchè domani è lunedì e già questo mi mette di cattivo umore, devo preparare la cena e il pranzo light da portare in ufficio. Delle volte penso a una vellutata, che è molto comoda perchè si fa da sola, la mollo là sul fuoco e nel frattempo cerco di fare la piega ai capelli -con risultati ehm...insoliti- e poi è buonaaa :D
E tanto per cambiare la vellutata è:
- della Anne-Catherine Bley dal suo Soupes du jour;
- a base di zucchine, perchè l'orto di mio padre quest'estate ne ha prodotto a quintali, e ne abbiamo congelate parecchie, già belle pulite e tagliate a cubetti!
A questo punto è un attimo far imbiondire 3 belle cipolle con un cucchiaio d'olio d'oliva, aggiungere 4 zucchine a dadini, una presa di cumino e una tazza d'acqua. Quando le zucchine sono pronte, non resta che passarle con il frullatore a immersione, aggiustare di sale e fuori dal fuoco unire 2 formaggini "la Vache qui rit". Io ho preferito della ricotta affumicata prodotta dal mio vicino di casa!
Qualcuno ha notato che delle volte -per sbaglio- azzecco delle funzioni di Gimp? Ah, quanto mi gaso!
Mousse al cioccolato con agar
Un'altra meravigliosa ricetta di Clea, tratta dal libro Agar agar. Ieri l'ho messo sul comodino al posto del romanzo di turno. E' che trovo veramente fantastico il fatto che per una volta leggo delle ricette e gli ingredienti io ce li ho! Mi mette in difficolta una torta margherita, devo uscire di casa e cercare il burro, il lievito per dolci, la vanillina, il latte intero. Invece ieri sera leggo:
100 gr di cioccolato fondente (mai manchi)
2 cucchiai di cacao in polvere (idem come sopra)
2 bianchi d'uovo (neppure io so come mai ne ho sempre una ciotolina)
40 gr di zucchero integrale (ho una cassonade da urlo)
125 ml di latte di riso (a voglia!autoprodotto, per giunta!)
2 gr di agar (da quando l'ho scoperto io non resto mai senza)
200 ml di panna di soia (l'unica che tollero)
Si tratta di una versione più leggera della classica mousse, e secondo me è più buona: ha sempre quel fascino decadente, ma una miriade di aromi in più, un retrogusto più fresco. Dev'essere per questo che ne ho mangiato 2 porzioni ;) ecco il brutto di questo blog: sto ingrassando! Ragione in più per seguire TUTTE le ricette di Clea, che non a caso è sottotitolato Secret minceur des Japonaises...vedremo fra un mesetto!
Come prepararla:
Fondete il cioccolato a bagno maria con il cacao, e nel frattempo montate a neve gli albumi aggiungendo progressivamente lo zucchero. Scaldate il latte con l'agar e fate bollire per 30 secondi, poi lontano dal fuoco aggiungete il cioccolato fuso e la panna di soia. Incorporate lentamente il composto agli albumi, facendo attenzione a non smontarli. Fate raffreddare in frigo per due ore.
Beba fra un mese ce ne facciamo un secchio e ce la mangiamo da sole sul divano!
100 gr di cioccolato fondente (mai manchi)
2 cucchiai di cacao in polvere (idem come sopra)
2 bianchi d'uovo (neppure io so come mai ne ho sempre una ciotolina)
40 gr di zucchero integrale (ho una cassonade da urlo)
125 ml di latte di riso (a voglia!autoprodotto, per giunta!)
2 gr di agar (da quando l'ho scoperto io non resto mai senza)
200 ml di panna di soia (l'unica che tollero)
Si tratta di una versione più leggera della classica mousse, e secondo me è più buona: ha sempre quel fascino decadente, ma una miriade di aromi in più, un retrogusto più fresco. Dev'essere per questo che ne ho mangiato 2 porzioni ;) ecco il brutto di questo blog: sto ingrassando! Ragione in più per seguire TUTTE le ricette di Clea, che non a caso è sottotitolato Secret minceur des Japonaises...vedremo fra un mesetto!
Come prepararla:
Fondete il cioccolato a bagno maria con il cacao, e nel frattempo montate a neve gli albumi aggiungendo progressivamente lo zucchero. Scaldate il latte con l'agar e fate bollire per 30 secondi, poi lontano dal fuoco aggiungete il cioccolato fuso e la panna di soia. Incorporate lentamente il composto agli albumi, facendo attenzione a non smontarli. Fate raffreddare in frigo per due ore.
Beba fra un mese ce ne facciamo un secchio e ce la mangiamo da sole sul divano!
sabato 1 ottobre 2011
Croquez salé
Ci sono cascata... anche io sono entrata nel tunnel della dipendenza da libri di cucina! Negli ultimi due giorni non ho praticamente fatto un tubo se non sfogliare e sognare i due libri di Clea (e sorridere con una faccia beota dinnanzi a cotanta bellezza!) nuovi fiammanti che ho acquistato da Amazon.
Si tratta di Agar agar e Croquez salé.
Proprio da quest'ultimo ho preso la ricettina che vi propongo oggi, ma ne seguiranno tantissime, anche troppe, io questa donna la amo!
Per preparare les spirales à l'algue nori servono:
5 gr. di lievito secco o 23 gr di lievito fresco di birra
1 presa di zucchero di canna
350 gr di farina di grano T80 (corrisponde alla farina di tipo 2)
1 cucchiaino di sale (sec me ce ne vogliono 2)
2 cucchiai d'olio di sesamo (io ho usato l'olio dell'aglio confit)
4 cucchiai di fiocchi di alga nori
2 cucchiai di gomasio (io ho usato sale di cervia alla curcuma e semti di girasole)
Il procedimento è semplicissimo:
In una ciotola mischiare 180 ml d'acqua tiepida, il lievito e una presa di zucchero. Fate riposare per 5 min coperto, poi aggiungete la farina, il sale e l'olio. Impastate e infine unite le alghe. Lavorate ancora per 5 minuti e poi lasciate lievitare al caldo in una terrina coperta con un panno per un'ora.
Scaldate il forno a 220° e intanto stendete l'impasto. Dividetelo in 24 rettangoli, spolverate su ognuno del gomasio e arrotolateli su se stessi a spirale. Cuocete per 15 min. e fate raffreddare prima di assaggiarli.
Clea li consiglia per l'aperitivo, ma stasera erano un'incanto sulla la mia Parmentier :)
Si tratta di Agar agar e Croquez salé.
Proprio da quest'ultimo ho preso la ricettina che vi propongo oggi, ma ne seguiranno tantissime, anche troppe, io questa donna la amo!
Per preparare les spirales à l'algue nori servono:
5 gr. di lievito secco o 23 gr di lievito fresco di birra
1 presa di zucchero di canna
350 gr di farina di grano T80 (corrisponde alla farina di tipo 2)
1 cucchiaino di sale (sec me ce ne vogliono 2)
2 cucchiai d'olio di sesamo (io ho usato l'olio dell'aglio confit)
4 cucchiai di fiocchi di alga nori
2 cucchiai di gomasio (io ho usato sale di cervia alla curcuma e semti di girasole)
Il procedimento è semplicissimo:
In una ciotola mischiare 180 ml d'acqua tiepida, il lievito e una presa di zucchero. Fate riposare per 5 min coperto, poi aggiungete la farina, il sale e l'olio. Impastate e infine unite le alghe. Lavorate ancora per 5 minuti e poi lasciate lievitare al caldo in una terrina coperta con un panno per un'ora.
Scaldate il forno a 220° e intanto stendete l'impasto. Dividetelo in 24 rettangoli, spolverate su ognuno del gomasio e arrotolateli su se stessi a spirale. Cuocete per 15 min. e fate raffreddare prima di assaggiarli.
Clea li consiglia per l'aperitivo, ma stasera erano un'incanto sulla la mia Parmentier :)
Lo zen e la soupe de lentilles
E' passato un mese da quando ho cominciato a scrivere su questo blog, e solo ieri mi sono accorta che la blogterapia funziona. Sono tornata stravolta da una mattinata parecchio pesante, mi son messa il grembiule e ho iniziato a tritare la cipolla. Il resto del mondo fuori dalla mia cucina, e io per la prima volta dopo tanto tempo non sono sola, ma in compagnia di me stessa.
Oggi, lenticchie verdi. Le conservo in un barattolo di vetro, con una foglia di alloro, per averle sempre profumate. Sono lenticchie bellissime, verdi e lisce. Cucinarle è stata una piccola gioia.
La ricetta è tratta da Soupes du jour di Anne-Catherine Bley (!) pag. 32
Mettete a bagno 250 gr di lenticchie per una notte con un pezzetto di kombu.
Fate rinvenire due cipolle tritate con un cucchiaio d'olio d'oliva e unite le lenticchie scolate e 1 lt d'acqua. Fate cuocere finchè le lentilles saranno sfatte. Fuori dal fuoco aggiungete il succo di un limone, un cucchiaio d'olio, sale e pepe e mescolate energicamente con un mestolo di legno per ottenere una crema.
Io ho fatto due piccole modifiche: ho aggiunto al soffritto una carota tritata fine e in cottura una foglia d'alloro. L'alloro cede alle lenticchie un aroma irresistibile e irrinunciabile.
Bon appetit!
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