Tratto da "Dona Flor e i suoi due mariti" di Jorge Amado.
"Lezione teorica: Ingredienti (per otto persone): 1 tazza di latte di cocco intero, 1 tazza d'olio di dendè, kg 1 di granchi molli.
Per il sugo: 3 spicchi d'aglio, sale a piacere, il succo d'un limone, coriandolo, prezzemolo, erba cipollina, 2 cipolle, 1/2 tazza d'olio d'oliva o di semi, 1 peperone, 1/2 kg di pomodori.
Per dopo: 4 pomodori, 1 cipolla, 1 peperone.
Lezione pratica: Grattate due cipolle, schiacciate l'aglio nel pestello. Cipolla e aglio non appestano, nossignore, son frutti della terra, profumati. Fate un battuto di prezzemolo, coriandolo, qualche pomodoro, la cipollina, un peperone. Mischiate tutto con l'olio d'oliva e mettete di lato questa succulenta salsa aromatica.
(Queste sciocche trovano puzzolente la cipolla: che ne sanno loro di aromi puri? A Vadinho piaceva mangiare la cipolla cruda, e il suo bacio sapeva di fuoco).
Lavate i granchi interi in acqua e limone, lavateli bene per togliere la sabbia senza per levare l'odor di mare. Ed ora per condirli, uno a uno tuffarli nella salsa, e poi in padella uno a uno, ogni granchio col suo sugo. Versate il resto della salsa sui granchi pian piano, perchè il piatto è delicato (ahi, era il piatto preferito di Vadinho!).
Prendete quattro pomodori scelti, un peperone, una cipolla, affettateli e metteteli sui granchi per dar un tocco di bellezza. Lasciateli due ore coperti a insaporirsi. Mettete quindi al fuoco la padella. (Lui stesso andava a comprare i granchi molli da un vecchio fornitore gi al Mercato...).
Quando i granchi saranno quasi cotti e solo allora aggiungerete il latte di cocco ed alla fine l'olio di dendè, poco prima di toglierli dal fuoco. (Veniva ad assaggiare il sugo ogni momento, palato più fino del suo non esisteva).
Ecco qui un piatto fine, ricercato, degno della miglior cucina. Chi lo farà, potrà con ragione vantarsi d'essere veramente una cuoca sopraffina. Ma non avendo abilità, meglio non mettercisi: non tutti nascono artisti dei fornelli. (Era il piatto prediletto di Vadinho, mai più lo servirò sulla mia mensa. I suoi denti mordevano il granchio molle, le sue labbra colorite di dendè. Ahi mai più la sua bocca, le sue labbra, la sua lingua, mai più la bocca ardente di cipolla cruda!)"
Chiaraaaaaa!!! Ci sei, che bello!! Ma lo sai che il libro che hai citato mi gira attorno da almeno 8 anni? Mi sa che è arrivato il momento di acquistarlo e di leggerlo. La tua zuppa sarebbe da mangiare seduta in un ristorantino in riva al mare...
RispondiEliminaRoby io amo molto quel libro, l'ho letto un'infinità di volte, te lo consiglio caldamente...e la moqueca mi ha istantaneamente trasportata in una assolata Bahia
Eliminabentornata, hai ricaricato le pile e ci hai donato questa lezione di letteratura e cucina, tutto corredato da bellissime foto...e c'è pure l'extra erotico della cipolla cruda e la bocca ardente..non ci resta che provare..la zuppa! cosa avevi capito?? :)
RispondiEliminaGiuly assolutamente da provare :)
EliminaHmm buonini i granchi! Come sono usciti???
RispondiEliminaHai presente il nostro discorso sui sapori di un'altro mondo? Così...ad ogni boccone senti sfumature diverse...a me, mamma e zio Sandro son piaciuti, babbo li ha guardati di traverso e ha rinunciato, troppo particolari per lui :) tu li ameresti!
EliminaIo la moqueca lo fatta, ma di pesce.E un piatto a dir poco meraviglioso.
RispondiEliminaLa voglio provare anche con il pesce infatti :) trovo la ricetta da te?
EliminaE che cuoca!! Non solo sopraffina, pure adorabile, carina, geniale e di gran cuore.
RispondiEliminaTi adoro cugina. Per fortuna ci sei tu.
Forte abbraccio e grande piatto!
E per fortuna ci sei tu :) Ti voglio tanto bene Elvi
Eliminaah, ho finito i soldi nel cell ma il tuo sms mi ha fatto davvero piacere :)
Ma che meraviglia O___O
RispondiEliminaMorirei per una porzione di questa delizia! Ti stai superando, carissima, foto comprese!!
che bella!!! e poi questa combinazione letteraria-culinaria mi ha veramente conquistata! ma i granchi io non so dove andarli a "pescare"! giusto ieri sono passata a Noli dai pescatori... ma ovviamente nel mio mare queste prelibatezze non le hanno trovate... :)
RispondiEliminaTi svelo il mio segreto: li ho comprati surgelati e in offerta, altrimenti credo non me li sarei mai potuta permettere!
EliminaOh mamma mia!!! Ma sei matta a mettermi una foto così senza avvertire???
RispondiEliminaIo ci inzupperei un filone di pane intero lì dentro! *_*
Io lho fatto e ne valeva la pena, peròà devo ammettere che la "linea" ne risente!
EliminaChe piatto affascinante!!! (scusa ma l'olio di dendè cos'è?)
RispondiEliminaMarina è sempre un piacere averti qui :) l'olio di dendè si ricava da una particolare palma, è un olio rosso molto aromatico che caratterizza le preparazioni brasiliane. Da provare :)
RispondiEliminafantastico questo piatto, le dosi per otto persone bastano per noi 3... mio figlio vale 5!!!
RispondiEliminaTi dirò, anche noi siamo in 3 e ce li siamo mangiati tutti a cena :) ma effettivamente non abbiamo una fame normale a casa mia!
RispondiEliminaCiao Chiarina.
RispondiEliminaMi presento: Sono italo-brasiliana e sono una foodblogger, sto organizzando una lista di libri di cucina e uno di questi libri è Le merende di dona flor....... e dando un'occhiata in giro ho trovato il tuo blog.
complimenti per questa ricetta tipicamente baiana.....
Ma sei anche tu brasiliana???? Perche questo libro non é conosciuto qui in Italia...... e devo dire che neanche tanti brasiliani ne consocono....
spero che possiamo restare in contatto e se ti fa piacere vieni a trovarmi.
Un abbraccio.
Thais
Ciao Thais che bello conoscerti! Non sono brasiliana e ho scoperto le ricette di Dona Flor leggendo Jorge Amado, ma neppure io conosco "le merende di Dona Flor" e ora me lo vado a cercare e poi passo da te per vedere come smaltire tutto l'olio di dendè che mi è rimasto!
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