giovedì 23 agosto 2012

Sillsalad di Pippi Calzelunghe

L'insalata di aringhe che fa tornare bambini :)


Per l'insalata:
1 aringa affumicata
una patata lessata a cubetti
1 piccola barbabietola lessata
1/2 mela verde (da me sostituita con una pesca)
1 cetriolino sott'aceto affettato
Per il dressing:
1 cucchiaio di aceto di mele
1 cucc.no di zucchero
pepe macinato (ho preferito usare timo e maggiorana freschi)
Accompagnate con una cucchiaiata di panna acida. 

 Ricetta tratta da "Pippi Calzelunghe, comfort food in salsa svedese" di E. Tiveron.

mercoledì 22 agosto 2012

Baba Ghanouj


Ora vi sembrerò scema. Ieri mi è venuta voglia di lemon curd, voglia di farne fuori un vasetto a ditate; ma ho finito i limoni bio e poi tutto quel burro e le uova, ora che ci son 40° mi ha un pò scoraggiata. 
Stamane mi son svegliata con la soluzione, ho fatto una doccia e via a comprare le melanzane: faccio il baba ghanouj! E' cremoso, leggero e velocissimo da preparare, che voglio di più? 
La voglia di lemon curd è ormai lontana!
Io ho usato una ricetta libanese molto semplice, trovata su questo splendido blog.
2 melanzane (circa 700 gr in tutto)
60 gr di di tahina
il succo di mezzo limone
1/2 spicchio d'aglio
sale
Mettete le melanzane lavate e intere a cuocere in forno a 180° per 45/60 min. 
Quando saranno morbide prelevate la polpa e frullatela con tutti gli altri ingredienti fino ad ottenere una crema morbida. Già così si ottiene qualcosa di unico; se poi amate come me le spezie potete dividere il baba ghanouj in più ciotoline e condirle con menta fresca, cumino, paprika...io non riesco a scegliere quale delle tre versioni sia la mia preferita!

martedì 21 agosto 2012

Caffè arabo al cardamomo القهوة مع الهيل

Mi scuso con chi conosce l'arabo, ho usato google translator perchè non resistevo all'idea di arabeggiare il titolo del post e così facendo probabilmente ho scritto una solenne minchiata.
L'araba ha detto che è giusto!
Amo molto il caffè, tutti i tipi e in ogni modo; non solo l'espresso amaro del bar la mattina, anche il caffè americano, quello fatto con la moka (a cui aggiungo una scorza di limone), il caffè leccese con il latte di mandorla, il caffè freddo shakerato e anche il caffè arabo.
Quest'ultimo l'ho scoperto qualche anno fa (diciamo pure 10, sigh!) sugli scaffali del Mercato Equo e Solidale, e ho provato entrambe le varianti disponibili: cannella e cardamomo, buonissime tutte e due, ma la seconda mi ha rapito il cuore. 
Siccome stavolta non ho trovato la miscela pronta da acquistare, non volendo rinunciare a questo piacere, ho deciso di prepararmela da sola: è semplicissimo, dà grande soddisfazione e ne vien fuori una bevanda corroborante, aromatica e incredibilmente sexy :)
Per due persone:
1 pugno di chicchi di caffè di buona qualità
2 capsule di cardamomo
acqua 
zucchero
Estraete dalle capsule i semi di cardamomo e macinateli insieme al caffè in un macinino o nel frullatore.
Prendete un pentolino e metteteci 3 tazzine colme d'acqua (una a persona + una), due cucchiaini ben colmi di caffè aromatizzato e quattro cucchiaini di zucchero. Portate a ebollizione la miscela, spegnete il fuoco, mescolate e rimettete sul fuoco. Ripetete altre due volte (in tutto il caffè deve bollire 3 volte) poi -a fuoco spento- lasciate riposare un minuto il caffè nel pentolino in modo che la polvere si depositi sul fondo.
Versate nelle tazzine, chiudete gli occhi...sentite che profumo?

domenica 19 agosto 2012

Šaltibarščiai, zuppa fredda lituana


Finalmente, dopo tanto gelatare mi sono ricordata di una zuppa fredda lituana di cui mi parlò tempo fa mia sorella. Lei ne era entusiasta e gli ingredienti son quelli che ho sempre in casa, per cui ho deciso di prepararla per il mio pranzetto solitario di oggi.
La Šaltibarščiai è FANTASTICA! E' fresca, cremosa, colorata, molto saporita: me la rifaccio per cena stasera!
La ricetta per una porzione:
150 ml di kefir
la metà di un piccolo scalogno
1/2 cetriolo
1 rapa rossa già bollita
1/2 uovo sodo
sale
prezzemolo (l'ho omesso)
Semplicemente frullate tutti gli ingredienti ben freddi e decorate con del prezzemolo fresco.
Io ho aggiunto anche un cucchiaio colmo di aceto di mele, per smorzare la dolcezza delle rape.

venerdì 17 agosto 2012

Gelato al latte di cocco e cioccolato


Come dicevo nel precedente post, in questi primi giorni di ferie ho prodotto più che altro panzanella e gelato al cioccolato, il mio preferito da sempre...
Ogni due giorni dopo cena, approfittando di un filo d'aria mi mettevo a mescolare con pazienza la crema sul fuoco. Una volta però dopo aver già montato i tuorli con lo zucchero mi son accorta di avere solo un goccio di latte e pochissima panna...dopo aver picchiato la testa al muro un paio di volte mi son ricordata di avere in dispensa il latte e la crema di cocco Waitrose che mi regalò mia sorella durante la mia ultima visita a Londra.
Così è nato questo gelato cremoso oltre ogni aspettativa che sa di cioccolato ma ha un delicato retrogusto di cocco ed è perfetto così, senza sciroppo, biscotti o cereali ad accompagnarlo. Non è raffinato come quello al castagnaccio ma è perfetto per la merenda di una dodicenne di mia conoscenza :)


400 ml di latte di cocco
160 ml di crema di cocco
40 ml di latte fresco
150 ml di panna fresca
140 gr di cioccolato fondente
110 gr di zucchero
6 tuorli d'uovo
Nella planetaria montate i tuorli con lo zucchero. Nel frattempo scaldate in un pentolino tutti i liquidi insieme, aggiungete il cioccolato tritato e portate a ebollizione. Aggiungete a filo il latte caldo al composto di tuorli, sempre mescolando con la frusta o nella planetaria, e poi rimettete tutto sul fuoco finchè la crema velerà il cucchiaio. Fate raffreddare e versate tutto nella gelatiera.

giovedì 16 agosto 2012

Gelato al castagnaccio


Sono tornata nel meraviglioso mondo di blogger ;)
Durante i miei primi giorni di ferie mi sono dedicata a me stessa, ho cucinato ma non fotografato...e comunque si trattava perlopiù di panzanella e gelato al cioccolato :D avevo ben poco da documentare! 
...Poi ho visto il titolo del post di Jul's su un castagnaccio estivo e ancora prima di proseguire nella lettura dell'articolo ho iniziato ad immaginare cucchiaiate di gelido e cremoso castagnaccio... in realtà Giulia ha preparato un vero dolce toscano con tutti i crismi, e lo ha accompagnato con del gelato al pinolo. 
Io invece mi sono portata il pc in cucina e ho cominciato a sbattere alcuni tuorli: dovevo assolutamente inventarmi un gelato al castagnaccio. Il risultato è sorprendente e chic, un dolce fresco e ricercato per palati finissimi, perfetto per chiudere grandiosamente una cena importante, ma che fa la sua figura pure mangiato direttamente dal contenitore con un'amica, sul divano durante una serata fumacchiosa!

3 tuorli
40 gr di zucchero
50 gr di farina di castagne
400 ml di latte fresco
250 ml di panna fresca 
1 pugno di pinoli sgusciati
un rametto di rosmarino
olio d'oliva
fior di sale
Montate i tuorli con lo zucchero e amalgamate la farina di castagne. Nel frattempo fate sobbollire la panna e il latte e uniteli a filo, sempre mescolando, al composto di tuorli. Rimettete la crema sul fuoco e fatela ispessire; Basteranno pochi minuti. Quando il composto sarà freddo aggiungete gli aghi di rosmarino e i pinoli e versate tutto nella gelatiera (se si formano dei grumi passate tutto con il frullatore a immersione). 
Servite il gelato con una lacrima d'olio d'oliva saporito e un pizzico di fior di sale.

domenica 5 agosto 2012

Muggine freddo all'erba Luisa


Il piatto più amato della nostra estate quest'anno è una ricetta di mio padre, semplice e aromatica com'è la sua cucina.
E' nato dall'esigenza di riciclare avanzi di pesce già cotto, ma il risultato ci ha talmente entusiasmati che ormai prepara il pesce appositamente per condirlo in questo modo. Noi in genere preferiamo dei bei muggini ma vanno bene anche la spigola, l'orata o il dentice.


La ricetta della salsa:
1 bicchiere colmo d'olio d'oliva saporito
1/2 bicchiere d'aceto di mele
una presa abbondante di sale
2 fettine d'aglio
1 pugno di foglie di erba Luisa


Frullate insieme l'olio, l'aceto, il sale, l'aglio e metà delle foglie. Quando avrete una salsa omogenea aggiungete il resto delle foglie e frullate ancora.
In una terrina alta sistemate un primo strato di filetti di pesce già cotti (arrosto, lessi o al forno) ripuliti dalle spine e conditeli con abbondante salsa. Continuate così fino a esaurire gli ingredienti e versate la salsa che avanza sopra l'ultimo strato. Mettete il pesce in frigo per almeno un'ora prima di consumarlo, va mangiato ben freddo. Il giorno dopo è ancora più buono e il terzo giorno è davvero perfetto.
Servito su crostini di pane duro leggermente tostati vi farà sognare :P

sabato 4 agosto 2012

Pane, burro e marmellata



Per il pane di semola:
Ricetta di Jasmine (sempre una garanzia) ma con questo caldo abbiamo ridotto sensibilmente i tempi di lievitazione.


Per la marmellata:
1 kg di pesche mature bio
200 gr di zucchero
Pelate e tagliate a cubetti le pesche. Mettetele in pentola, spolveratele con lo zucchero e fatele riposare per un'ora, dopodichè accendete il gas e cuocete a fuoco medio fino ad ottenere la densità desiderata. Invasate la marmellata ancora calda in barattoli di vetro puliti e capovolgeteli.


Per il burro salato:
500 ml di panna fresca bio
1 cucchiaino colmo di sale fino
Fate raffreddare la ciotola della planetaria per qualche ora in frigo. Versateci la panna ben fredda e il sale e azionate la planetaria a velocità sostenuta fino a che non vedrete formarsi i fiocchi di burro. Nel mio caso son bastati 10/15 minuti, ma ho letto sulla rete che possono volerci anche 45 min., non so da cosa dipenda. Scolate il burro dal latticello e mettetelo in frigo. Si conserva per circa una settimana.

mercoledì 1 agosto 2012

La fregola


La fregola è una pasta di semola tipica di una zona della Sardegna, il Campidano, che ha l'aspetto di palline irregolari simili al cous cous ma più grandi (da 2 a 6 mm circa di diametro).
Io oggi ho scelto di preparare la versione più semplice, solo acqua e semola, ma volendo si può aggiungere un tuorlo all'acqua per avere quella che un tempo era la fregola dei ricchi, oppure dello zafferano per una versione più profumata. Una volta pronta la fregola si può fare essiccare (basta lasciarla su una teglia durante una giornata calda) oppure tostare in forno (pochi minuti in forno a 180°, finchè le palline avranno un colore dorato), operazione che dona alla pasta un sapore molto particolare.
La preparazione è molto semplice, gli ingredienti sono pochi, ma il prodotto finale è vario e molto versatile. Una ricetta classica Campidanese è la fregola con le cozze, cucinata come un risotto un pò brodoso, ma questa pasta è adatta anche alla preparazione di minestre, ripieni e anche alla cottura in forno, come l'ho fatta io.
La ricetta che ho usato è di una vicina di casa che me la preparava così quando ero piccola, e per me nessuna pasta al forno regge il confronto con questa...


Preparare la fregola:
Ci sono due metodi, io ho fatto la fregola secondo il procedimento ufficiale ma Tetta, la mia vicina di casa la prepara in un altro modo più veloce e più semplice (forse è perchè lei è di un'altra zona, il Logudoro; in effetti lei chiamava questa pasta con un altro nome, comunque in sostanza è davvero la stessa), per cui ve li spiego entrambi.
1) Metodo ufficiale Campidanese (video):
Pesate l'acqua e la semola e munitevi di un catino di terracotta con il fondo largo e piatto. Buttate nel catino un cucchiaio di semola e poche gocce d'acqua e iniziate a girare la mano sempre nello stesso senso. Lavorate con la punta delle dita in modo da formare dei grumi di pasta e andate avanti così aggiungendo a cucchiaiate semola e acqua. Quando avrete già molte palline della giusta dimensione (le più grosse tendono a restare sopra) spostatele in una teglia foderata di carta da forno per farle asciugare o tostare, così non vi intralceranno mentre continuate a lavorare. Andate avanti fino a quando avrete esaurito tutti gli ingredienti.
Per maggiore chiarezza vi consiglio di guardare il video, si vedono bene i movimenti delle mani.
2) Metodo Tetta:
Mettete tutta la semola in un recipiente ampio e riempite una ciotola grande con dell'acqua; bagnatevi la punta delle dita e sgocciolatele sulla semola. Quando tutta la superficie sarà piena di "goccioline" setacciate delicatamente, mettete da parte la pasta e ricominciate.
In entrambi i casi, dopo i primi tentativi comincerete ad avere palline più regolari e della stessa dimensione, è questione di fare un pò di pratica. Nel frattempo consiglio di separare i formati per non avere una fregola un pò cruda e un pò cotta o pappettosa (che non è assolutamente una parola, ma vabbè).


La ricetta della fregola al forno (su succu istuvadu
Per preparare la fregola le dosi sono 500 gr di semola di grano duro e 200 ml d'acqua naturale.
Cuocete la fregola al dente in acqua salata come una qualsiasi pasta, scolatela e conditela in una pirofila con abbondante salsa di pomodoro (per me con la carne) e formaggio grattugiato, metà parmigiano e metà pecorino. Spolverate la superficie con altro formaggio e mettete in forno già caldo a 200° per 20 min.