lunedì 16 gennaio 2012

Aranzàda - dolce di bucce d'arancia

I dolci sardi hanno generalmente preparazioni lunghe, difficili e laboriose.
Oggi però ve ne propongo uno che richiede poche ore di lavoro e che è terribilmente attuale per il suo uso degli scarti, una vera ricetta a impatto zero: prepararlo vi darà molta soddisfazione e un risultato davvero chic. Il dolce in questione si chiama Aranzàda che significa "Aranciata", ed è a base di scorze d'arancia.
La ricetta è di zia Franca, non per dire, ma è 40 anni che fa aranzàda in quantità industriali, la prepara anche per i matrimoni...e i matrimoni a Oliena contano mediamente 300 invitati :) .
In pratica ogni volta che qualcuno mangia un'arancia prende la buccia ed elimina con attenzione tutta la pellicina bianca interna, poi taglia la scorza a listarelle sottilissime e la mette in un sacchetto nel freezer. Siccome di arance nel suo giardino ne ha piantato diversi alberi, diciamo che ne mangia spesso (lei e noi e tutti i nipoti) e quindi il suo sacchetto di scorzette cresce velocemente. Ad un certo punto, quando le sembra di averne abbastanza le toglie dal freezer e inizia la magia.
Io sono partita da mezzo kg di scorzette (per lei sarebbe un'eresia prepararne meno di un paio di kg!) delle sue arance, se voi non avete una zia con produzione propria cercate delle belle arance bio :P

1/2 kg di scorze d'arancia bio, tagliate a striscioline lunghe e sottili
1/2 kg di miele millefiori bio
250 gr di mandorle sbucciate

Mettete le scorze d'arancia a bagno nell'acqua fredda per 2 giorni o in alternativa tuffatele in acqua bollente per circa 5 min. Scolatele e fatele asciugare su un canovaccio pulito.
Mettete una pentola larga e col fondo spesso sul fuoco al minimo (sul fornellino del caffè, e possibilmente usate anche lo spargifiamma) e versateci il miele. Unite le scorzette poco a poco mescolandole con due forchette in modo che non si incollino e non diventino un'unica massa, facendo sempre attenzione che il miele non bruci. Perchè le scorzette si candiscano ci vorrà all'incirca un'ora, comunque voi proseguite finchè tutto il miele verrà assorbito.
Nel frattempo sbollentate le mandorle per pelarle (sono migliori di quelle in vendita già sbucciate, e in ogni caso noi non avevamo alternativa avendo usato mandorle scroccate all'albero di zia Franca!), tagliatele in 4 e fatele tostare leggermente in forno.
Unite le mandorle alle scorzette a fine cottura e trasferite tutto nei pirottini di carta.
Dedico questa ricetta a Giusy, una cara amica rincontrata dopo tanto tempo che l'aranzàda di Oliena la conosce bene!




11 commenti:

  1. UUUU!!! Una bella ricetta bio e con l'uso degli scarti. Mi piace un sacco prima ancora di averla assaggiata. Buon martedì mia cara.

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  2. No, ma ne voglio un bancale o due, di queste meraviglie!!!

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  3. Si, si mangiano così, a colpi di 10 per volta! Ieri ne ho mangiato da sola 2 etti!

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  4. noo ve le siete gia' mangiare tutte?! e io? mannaggia devono essere una vera bonta'! bacioni

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  5. Cugina: la voglio!!
    Ma che delizia sono queste aranzade?? Mamma mia, oltre ai dolci gluten free, preparami anche queste per quando arrivo! :)

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  6. Ah, buono... io ho fatto le orangette con la cioccolata e con i pezzetti troppo corti potrei fare questi magnifici pirottini!!

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  7. no cioè, ma tipo che sono una tonta che ho letto solo ora di questa meraviglia? =) ti mando una mail stasera, sono la solita ritardatariaaaaaaaaaaaaaa! =)

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  8. chiarina cara,
    questa ricetta è infallibile! :)
    io adoro l'aranzàda *_* l'ho usata anche come 'topping' a un bicchierino goloso :) che te ne pare? :) http://la-banana-split.blogspot.it/2012/11/verrines-novembrine.html

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