Festeggio il mio ritorno alla cucina e al blog dopo lunghi giorni di panini al tonno (in scatola) e pesto (di mia suocera) con una ricetta di stret food così bella che mi commuove: le arancine di riso.
Per una da sempre innamorata di Camilleri avere una ricetta doc per queste bombe calde, fritte e pure ripiene è un regalo inquantificabile.
Mia madre ha sempre fatto dei supplì di riso stupendi, ma anche lei da tempo voleva spingersi oltre e provare le arancine.
E gnente, ci siamo date questa botta di vita :P
Abbiamo preparato le arancine con ragù e piselli (the best ever. Roberta non ti ringrazierò mai abbastanza di aver condiviso la tua ricetta e Ale e Dani, senza il vostro lavoro e la passione che ci mettete tutto questo non sarebbe stato possibile. Siete strafighe che neppure ve ne rendete conto) che davvero non hanno bisogno di presentazioni, e poi ho studiato le mie variazioni.
Sono rimasta in Sicilia e ho scelto come ripieno per il riso quello che in genere è un condimento per la pasta: i vruoccoli arriminati, anch'essi scoperti grazie a Montalbano, provati e amati immediatamente.
Per il riso (ricetta di Roberta)
1 kg di riso originario
2,5 l circa di brodo vegetale
pochi stimmi di zafferano
50 g di burro
50 g di parmigiano grattugiato
una cipolla piccola
olio evo
sale
Per il ripieno
1/2 cavolfiore
1 spicchio di cipolla
una manciata di uvetta passa
2 acciughe sott'olio
una manciata di pinoli
Per la lega
800-900 ml d'acqua
la metà di farina
una manciata di sale
La sera prima di fare le arancine ho preparato il riso e il ripieno: una volta pronto il brodo vi ho unito lo zafferano, ho tritato la cipolla, l'ho messa a soffriggere con l'olio nella pentola più grande che ho :P e ho aggiunto il riso.
L'ho fatto tostare un pò e poi ho aggiunto gran parte del brodo subito e il resto un mestolo alla volta, tenendo il riso al dente.
A questo punto ho trasferito il riso in una zuppiera e ho riempito il lavandino con 4 dita d'acqua fredda, poi vi ho immerso la zuppiera (una sorta di bagnomaria freddo) e ho unito al riso il burro e il parmigiano, mescolando per raffreddarlo velocemente.
Una volta freddo ho coperto e messo in frigo per tutta la notte.
Per i vruoccoli arriminati: tagliate in piccole cimette il cavolfiore (teoricamente ci vorrebbe il cavolfiore verde mi pare di capire; io ne ho usato uno regolamentare bianco!) e lavatelo. In una padella soffriggete la cipolla, unite il cavolo e le acciughe, un pò d'acqua e fate cuocere, quando il cavolo sarà tenero spegnete il gas e aggiungete le uvette ammollate e i pinoli e salate. La ricetta originale prevede anche lo zafferano, ma io l'ho messo nel riso, e della passata di pomodoro, che al solito ho scordato.
Insomma sono dei vruoccoli un pò eretici...
Il giorno seguente ho dato forma alle arancine come da suggerimento di Roberta, e cioè prima ho fatto tutte le palle di riso, poi le ho bucate, infine le ho farcite e richiuse.
Le ho lasciate riposare mezz'ora in frigo e ho preparato la lega mescolando acqua e farina con un pizzico di sale. Ho immerso tutte le arancine un pò alla volta e le ho adagiate sul pangrattato, poi le ho impanate una ad una e fritte in olio ben caldo.
Ci vediamo domani con le altre arancine :)
Mi piace la tua versione, siciliana dentro e fuori! non conoscevo questo tipo di condimento, anche se avevo già visto in una ricetta il cavolfiore con le acciughe e mi tenta moltissimo! Rientro alla grandissima direi!
RispondiEliminaAspetto di vedere l'altra versione!
Francy
Evvivaaaa! Finalmente ci siamo tolti la barbabietole! :) :)
RispondiEliminaBellissima ricetta, un ritorno col botto, diciamolo pure!
Brava cara, bravissima!
Un bacione e bentornata, mi sei mancata
Bentornata!!!! MI stavo chiedendo cosa stessi combinando e tac...arrivi con degli arancini da favola!!! :-)
RispondiEliminaPrima o poi le proverò anche io!! :-)
un abbraccio grande
Io sono siciliana e ti posso confermare che hanno un aspetto appetitosissimo! ;o)
RispondiEliminaIl ripieno con il cavolfiore è proprio adattissimo a me che AMO alla follia i cavolfiori!!!! :D
RispondiEliminaUn abbraccio
La più strafiga di tutte sei tu. Se ti vede montalbano, altro che Livia :-)
RispondiEliminaGrandissma!!!
i "vruoccoli"! a Napoli sono sinonimo di "friarielli", lontani parenti delle cime di rapa, solitamente si uccidono lentamente in padella insieme alle salsicce, con grande gioia dei commensali!
RispondiEliminaperò non posso resistere fino a domani per sapere cos'è la pecora nera...una arancina o una granata?
Che devo dire?!
RispondiEliminaSono semplicemente bellissimi!!!!! ^_______^
Grassie a tutte, mi siete mancate tanto!
RispondiEliminaLe arancine nere sono chic e sicuramente buonissime :)
RispondiElimina...Ma lo sai che avevo pensato pure io alle arancine cu li vrocculi arriminati? Meno male che non le ho ancora fatte!!!
RispondiEliminaBravissima Chiarina, e bentornata: un ritorno col botto!!!!
Chiarinaaaa! ma sono io che non ti ringrazierò mai abbastanza per l'entusiasmo da arancina, per la gioia da frittura (non proprio universale...) e per averci trascinato dentro anche la tua mamma... grazie davvero!
RispondiEliminaquanto ai vruoccoli arriminati, baciamo le mani... scelta siculissima fu! che tra l'altro mi ricorda che li devo fare perché me piacciono un sacco... e ti dirò, forse sono eretica anch'io o è che delle ricette tradizionali ce ne sono sempre infinite versioni, ma la passata di pomodoro io non la metto! giusto per rispondere al tuo dubbio, in effetti il cavolfiore è quello verde, ma questo non toglie nulla alla bellezza della tua scelta e alla correttezza dell'esecuzione.
fosti troppo bbbbrava!
:*
roberta
Bellissima versione, davvero sicula!!
RispondiEliminaEcco, adesso vedrò arancine dappertutto sui vostri blog e dovrò farle pure io (fuori concorso, ma seguo l'MT challenge da vicino tutte le volte.. e di solito finisco per partecipare, almeno a tavola :P)